martedì, Aprile 23, 2024
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Cuoco salodiano a Villa Madama per la gola di D’Alema e del re del Marocco in visita in Italia.

Un salodiano il cuoco di Villa Madama

Cuoco salodiano a Villa Madama per la gola di D’Alema e del re del Marocco in visita in Italia. Certamente tutto ciò è avvenuto poco prima della scadenza elettorale, quando il premier non poteva certamente presagire il ribaltamento delle forze in campo. Ma abbandoniamo al più presto la breve cornice politica per parlare di cucina, di cucina d’alto livello. Per Dal Bon è un momento particolarmente favorevole. Dopo aver presentato un piatto bresciano al programma televisivo della Rai Domenica in…, Angelo Dal Bon, proprietario di uno dei migliori ristoranti salodiani, «La Campagnola», è stato, come dicevamo, uno dei cuochi che hanno preparato il pranzo del ricevimento di Villa Madama in onore del sovrano del Paese maghrebino, Mohammed VI. A chiamarlo è stato il noto chef Gianfranco Vissani, che abitualmente cucina per i conviti di D’Alema. La suggestiva Villa di Roma. che ha fatto da quinta scenografica al ricevimento – e che non è da non confondere con Palazzo Madama – è ispirata a un disegno di Raffaello ed è situata nei pressi dello Stadio Olimpico. È utilizzata solo per i ricevimenti ed ha ospitato, per l’occasione, ottantaquattro persone. Il servizio ha richiesto, oltre a quattro cuochi, anche sedici camerieri e sei sommeliers. Il pranzo «frugale» – per lo scarso tempo a disposizione degli ospiti impegnati in diversi appuntamenti ufficiali – è consistito in un antipasto a base di zuppa di asparagi ed un «tortino di ciliegie» (che sarebbero i pomodorini siciliani detti «ciliegina», caramellati e conditi con olio di oliva del Garda); come primo piatto è stato preparato un «risotto con le spugnole», e per secondo delle «rosette di vitello», preparate con tartufo nero e miele. «Mimosa di castagne» è il nome del dessert: marron glacé conditi con salsa di sedano e pomodoro. Angelo Dal Bon ha portato anche in America la cucina bresciana, cucinando a New York per la «James Bird Foundation». È, inoltre, uno dei principali organizzatori della «SalòGolosa», un percorso enogastronomico-culturale che ha avuto la sua prima edizione nel ’99 e che vuole diffondere e valorizzare cibi e vini locali in un itinerario fra le strade e i vicoli del centro salodiano. Il successo dello scorso anno ha portato gli organizzatori a ripetere l’esperienza e possiamo già annunciare che il prossimo 25 maggio si terrà la seconda edizione della «SalòGolosa», un appuntamento destinato a crescere notevolmente.

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