lunedì, Luglio 7, 2025
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In distribuzione il nuovo numero della pubblicazione «Il Garda, l’ambiente, l’uomo»

Dai cibi del passato alla botanica: in pagina l’asparago selvatico

Una panoramica di Gargnano e un particolare della cittadina: lo scorcio del duecentesco chiostro di San Francesco. Il tutto compare sulle copertine dell’ultimo numero della pubblicazione «Il Garda, l’ambiente, l’uomo». Arrivata alla sedicesima uscita, la rivista viene stampata dal Centro studi per il territorio benacense di Torri del Benaco, e nella redazione figurano anche i nomi di alcuni studiosi gardesani conosciuti: Piercarlo Belotti, Domenico Fava, Antonio Foglio, Gianfranco Ligasacchi. Trentini e veronesi (oltre ai citati bresciani) gli altri autori, che ogni anno contribuiscono alla realizzazione del volumetto di oltre 100 pagine, che propone ricerche monografiche su diversi argomenti. Nel numero in diffusione in questi giorni c’è anche un contributo di Piergiuseppe Pasini dal titolo accattivante: «La storia che passa attraverso la cucina». Pasini sottolinea che «la storia della quotidianità a partire dagli anni Settanta sfocia in tante pubblicazioni di storia locale, e in tanti musei etnografici dedicati alle attività dell’uomo, alle abitazioni, alle suppellettili o dell’abbigliamento. Una storia della quotidianità che guarda alle tradizioni alimentari per scoprire come vivevano gli uomini delle campagne e delle città nei secoli scorsi». Il suo lavoro analizza documenti, testimonianze e ricerche che oscillano tra il tema dell’alimentazione e quello della salute. Un altro intervento è di Piercarlo Belotti, che da buon botanico questa volta si dedica alla presenza dell’Asparagus acutifolius sul Garda. Si tratta «dell’asparago selvatico pungente, parente del più celebre ortaggio primaverile, Asparagus officinalis». Sul Garda è possibile trovarlo in alcune località venete: Torri, Caprino, Garda, Bardolino, Cavaion, Pastrengo e Valeggio. Sulla sponda bresciana è presente a Gargnano «su una estensione limitata -13/15 ettari -, e si sviluppa lungo la vecchia via che passando per località Crocefisso attraversa Amburana e sbocca sulla strada asfaltata per Muslone, comprendendo anche l’oliveto abbandonato». Nella rivista compaiono pure interventi di altri ricercatori: Daniele Zanini, Giuliano Sala, Pierpaolo Brugnoli, Marina Repetto Contaldo, Valeria Recchia, Pierlorenzo Vantini, Simone Fappanni, Gaia Passamonti, Gianluigi Michele e Domenico Fava. Quest’ultimo si è occupato della ricca bibliografia gardesana.

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