giovedì, Aprile 25, 2024
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Sacchi, sacchi, e ancora sacchi di sabbia. Anche Gargnano è in trincea.

A Gargnano il lago è in piazza. I sacchi di sabbia non bastano

Sacchi, sacchi, e ancora sacchi di sabbia. Anche Gargnano è in trincea. Ma nonostante la barriera sul lungolago, l’acqua è entrata in paese già ieri mattina presto, spinta dal vento Peler. Sono dovuti intervenire i Volontari del Garda con le idrovore per svuotare parte del lungolago Zanardelli e gli scantinati. L’acqua è finita nella sede dei vigili urbani e nel bar Centomiglia, mentre ha risparmiato, grazie alle barriere e a un muretto realizzato in fretta e furia, la farmacia, il bar Azzurra e il Miralago. Anche l’Albergo Gargnano, che si affaccia sul porto dal 1901, ha rischiato di finire sotto. I proprietari, aiutati dagli operai del Comune e dai Volontari, hanno eretto una diga di sacchi di sabbia. Ma le onde, nel primo pomeriggio di ieri, hanno iniziato a superare gli sbarramenti. In piazza Roma, sotto il portico del vecchio Municipio, si è lavorato con pale e sacchi. Ieri mattina alle 11 erano già stati consumati 500 quintali di sabbia. Anche i negozianti della via principale hanno piazzato barriere davanti alle porte e chiuso i vicoli a lago. Alle 15 il vento ha iniziato a soffiare forte. «Speriamo non venga l’Ander», il vento da Sud, commentavano alcuni, preoccupati, puntando lo sguardo verso il Monte Pizzocolo e il Baldo spolverato di neve. Commenti legati anche al passato. Attilio Medici ricordava le inondazioni del 1950 e del 1961: «Giravo per la piazza con il sandolino» (la canoa). Doriano Gaspari, studioso della storia del paese, parlava del Vent de Balì e dello smottamento del ’73 lungo la via che porta a San Giacomo, «con la famiglia evacuata alle 11 di sera». Ricordi di quando il lungolago, oggi rifatto, era in pendenza e l’acqua defluiva. Certo è che quanto sta accadendo in queste ore a Gargnano ha dell’eccezionale. Si parla delle forti piogge e si punta il dito contro chi, ovviamente per necessità, ha aperto la diga di Valvestino e fatto scolmare l’Adige nel Garda. Comunque, una sessantina di persone hanno lavorato tutto il giorno per cercare di imbrigliare il lago. Grande lavoro anche per il Comune: il sindaco Roscia venerdì notte ha tenuto la situazione sotto controllo. E ieri mattina era in paese. Impegnati che gli assessori Filippini, Arosio, Festa e Mascher, e il comandante dei vigili Daniele Tonincelli: responsabile anche della Protezione civile, è rimasto sveglio per due notti di fila. «Non è solo il lago a preoccuparci – sottolinea il comandante – ma anche la montagna. Anche questa mattina sono stati segnalati smottamenti lungo la strada per Briano, verso la Costa e a San Rocco di Muslone. Per fortuna la pioggia dà tregua». Mentre si guarda il lago, un’onda supera lo sbarramento di sacchi, e altre fanno sollevare il pontile in legno. I turisti tedeschi fotografano; i gargnanesi riempiono i sacchi di sabbia. Franco Mondini

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