giovedì, Gennaio 23, 2025
HomeManifestazioniAvvenimentiA giugno sentenza capitale sulla Gardesana
Se dopo 4 mesi di disgaggio non ci sarà sicurezza, non resterà che rassegnarsi

A giugno sentenza capitale sulla Gardesana

La massima concessione che la giunta provinciale trentina s’è sentita in grado di fare alle preoccupazioni di Limone (condivise in blocco anche dai rivani) in merito alla Gardesana, consiste nell’aspettare il prossimo giugno per prendere la decisione ultima, quella che stabilirà se, prima di avere la galleria fino allo Sperone, sarà ancora consentito a qualche mezzo civile di avventurarsi sotto gli strapiombi scarsamente consistenti delle pendici della Rocchetta nel tratto fra Riva e Sperone.L’operazione, annunciata ieri dall’assessore Casagranda assistito dall’ingegner De Col, si articola in alcuni passaggi. Si comincia, appena lo consentiranno i tempi tecnici degli appalti effettuati con procedura di somma urgenza, con due interventi coordinati. Primo: un disgaggio estremamente deciso delle pendici del monte, utilizzando la perizia dell’ingegner Castelli che ha individuato una serie di punti critici. Tanto per fare un esempio, il masso d’una ventina di metri cubi che pencola in equilibrio instabile esattamente a fianco del punto dove s’è staccata l’ultima frana, verrà fatto saltare e precipitare di sotto. La stessa sorte attende decine di casi analoghi. In contemporanea partirà dalla Gardesana Occidentale lo scavo d’un tunnel perpendicolare alla futura asta Riva-Ponale. La partenza è stata individuata a metà giusta dei 1200 metri della progettata galleria fino allo Sperone, all’altezza della galleria in roccia naturale battezzata Psiche, poco a sud delle due ultime paramassi costruite l’anno scorso. Questo tunnel, che entrerà dritto in roccia per 150 metri, servirà a diversi scopi. Prima di tutto consentirà di cominciare in quattro punti a scavare il futuro tunnel Riva-Sperone, con evidente vantaggio per i tempi di esecuzione: da Riva e da Sperone, ma anche da metà galleria verso nord e verso sud. In secondo luogo verrà fornita una campionatura credibile dei successivi strati di roccia che la galleria principale si troverà ad attraversare. Infine, e la cosa riguarda il disgaggio, le molte esplosioni nella galleria bassa, daranno una serie di scrolloni all’intera soprastante parete, in modo da smuovere eventuali massi pericolanti od instabili. Quando tutta questa prima fase di interventi (disgaggi sulla parete e costruzione dei 150 metri di galleria «di servizio»: 7-8 miliardi di spesa) sarà completata, sarà arrivato giugno. In quel momento i due esperti, l’ingegner Castelli di parte trentina ed il tecnico scelto dalla provincia di Brescia, potranno dire se ci saranno le condizioni minimali di sicurezza per consentire il transito, sia pure limitato ad alcune ore della giornata. A giugno, ossia fra quattro-cinque mesi, i due tecnici avranno davanti un quadro considerevolmente mutato. Se nemmeno dopo quattro mesi di disgaggi e ripuliture della parete, questa sicurezza sarà acquisita, non resterà che rassegnarsi.

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

In Evidenza

Dello stesso argomento

Ultime notizie

Ultimi Video