mercoledì, Settembre 27, 2023
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Abbatuti 6 Ibis eremita dal bracconaggio, anno record dal 2014

Annus hor­ri­bilis per gli ibis eremi­ta. La sta­gione vena­to­ria 2022–2023 allun­ga la lista degli uccel­li uccisi dal­la cac­cia ille­gale e por­ta a 6 il numero degli ani­mali abbat­tuti. L’ul­ti­mo refer­to del­l’Is­ti­tu­to Zoopro­fi­lat­ti­co del Lazio e del­la Toscana con­fer­ma il brac­conag­gio come causa di morte di Kings­ley e arri­va dopo quel­li di Tay­lor, Gus­tav e Otto a novem­bre e di David e Har­ald a gen­naio. Ma quest’ul­ti­ma necro­scopia, oltre a seg­nare il numero più alto di vit­time nel­la sto­ria dei due prog­et­ti LIFE gui­dati dal Wal­drappteam dal 2014 a oggi, las­cia anche un altro indizio pre­oc­cu­pante. Il cor­po di Kings­ley, due anni, è sta­to ritrova­to in un ulive­to di Albinia, a quat­tro chilometri in lin­ea d’aria dal­l’Oasi di Orbetel­lo. Che fino adesso era sta­ta il por­to sicuro per tut­ti gli ibis eremi­ta tor­nati a sol­care i cieli d’I­talia dopo 400 anni dal­la scom­parsa in Europa. Il rifu­gio pro­tet­to in cui trascor­rere la sta­gione fred­da per poi ripar­tire alla vol­ta del nord, in cui nes­sun brac­coniere ave­va anco­ra osato met­tere piede.
A lan­cia­re l’al­larme il di Bus­solen­go, uni­co part­ner ital­iano del prog­et­to LIFE co-finanzi­a­to dal­l’U­nione Euro­pea per la rein­tro­duzione in natu­ra di ques­ta specie. Ora pre­oc­cu­pa­to per l’im­mi­nente migrazione pri­maver­ile che vedrà gli ibis sor­volare l’I­talia ver­so nord.
“Nel­la zona del­l’Oasi — spie­ga Cesare Avesani Zabor­ra, CEO del Par­co Natu­ra Viva di Bus­solen­go — risiedono oggi 195 ibis eremi­ta, che — quan­do non sono impeg­nati nel­la rot­ta di migrazione — insistono in un rag­gio di cir­ca 10 chilometri dal­l’area nat­u­rale. Si trat­ta di ani­mali miti, che cer­cano inver­te­brati nei campi e che riposano sui rami. Impos­si­bili da con­fondere con qualunque altra specie anche per via del loro bec­co lun­go e ricur­vo. Temi­amo che chi ha imbrac­cia­to il fucile sapesse a chi stesse sparan­do. La pre­oc­cu­pazione adesso va a tut­ti quegli esem­plari che tra meno di un mese si rimet­ter­an­no in volo per seguire la rot­ta a nord in pre­vi­sione del­la sta­gione cal­da, ver­so le tem­per­a­ture fres­che del­l’Aus­tria”.
La cos­ta tir­reni­ca del­la Toscana è sem­pre sta­ta al cen­tro del­la lot­ta con­tro il brac­conag­gio del Wal­drappteam e del Par­co Natu­ra Viva, per la quale lo scor­so anno si chiese all’al­lo­ra Min­is­tero del­la Tran­sizione Eco­log­i­ca l’is­ti­tuzione di un black spot per tut­ti gli uccel­li migra­tori in viag­gio ver­so le pro­prie mete. “Fac­ciamo appel­lo anche alle asso­ci­azioni vena­to­rie — con­clude Avesani Zabor­ra — che ci aiuti­no in ques­ta lot­ta comune per la sal­va­guardia di una bio­di­ver­sità che siamo già rius­ci­ti ad estinguere in pas­sato. Che oggi si unis­cano a noi per rime­di­are ai cri­m­i­ni per­pe­trati”.
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