giovedì, Maggio 2, 2024
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L’assessore regionale Tosi e il direttore generale Piccoli spiegano i dettagli dell’operazione. Nasce il centro sanitario polifunzionale. La struttura punterà ad assicurare servizi anche di ricovero per gli anziani mentre si potenziano attrezzature e mezz

Addio ospedale, si cambia

Quattro ore di assemblea e dibattito per parlare di quello che oggi si chiama ancora ospedale di Caprino, ma domani sarà un centro sanitario polifunzionale con ospedale di comunità e un centro Alzheimer. Sarà una struttura dedicata soprattutto a una popolazione che invecchia, ma con garanzie di sicurezza anche per rispondere all’emergenza-urgenza. All’incontro, tenutosi l’altra sera al Cinema teatro Nuovo, hanno partecipato amministratori locali, l’assessore regionale alla Sanità Flavio Tosi, i vertici dell’Ulss 22 di Bussolengo tra cui il direttore generale Renato Piccoli. Questi ha illustrato il «Progetto sanità per Caprino, cioè la proposta elaborata per rispondere ai bisogni del territorio partendo da un’ipotesi rivolta a favorire la continuità assistenziale tra cure ospedaliere e rete territoriale, una struttura con reparti per anziani e un punto di primo intervento (Ppi) dotato di apparecchiature all’avanguardia per l’emergenza-urgenza». La serata è stata suddivisa in due momenti: uno tecnico per spiegare cosa accadrà a Caprino, l’altro politico affidato all’assessore Tosi per le conclusioni, che sono state però contestate dal Gruppo difesa salute (Gds), dal consigliere di minoranza Antonio Gaspari, dall’ex sindaco Maria Teresa Girardi e dal consigliere regionale di Rifondazione Franco Bonfanti. Ad augurarsi che la proposta sia attuata ci sono i sindaci del comprensorio, tra cui quello di Caprino, Stefano Sandri, e di Affi, Carla de Beni, presidente pure della conferenza dei sindaci dell’Ulss 22. Così la battaglia per l’ospedale assume connotazioni politiche, nonostante l’introduzione di Tosi, il quale ha esordito: «Quando si parla di diritto alla salute si affronta un tema delicatissimo, che non è né di destra né di sinistra e stasera si parla di sanità a Caprino e sul Baldo. L’ospedale di oggi non dà nessuna risposta reale ai casi acuti, con questa proposta ritengo invece che la zona acquisterà un’importante rete di servizi adatti al territorio, come l’ospedale di comunità, e un servizio di emergenza-urgenza migliore». Non hanno parlato solo Piccoli e Tosi. Lorenzo Adami, segretario della Federazione medici di medicina generale (Fmmg), ha fatto da moderatore definendo la riconversione «Non una chiusura, ma un cambiamento necessario in base alle esigenze della popolazione». C’erano Angelo Campedelli direttore generale della Ulss 21 di Legnago, Giovanni Cipolotti, responsabile provinciale del Suem 118, che ha approfondito il tema dell’emergenza, il medico di base Alberto Ciacciarelli che ha definito l’ospedale di comunità «Un’esperienza che noi medici siamo disponibili a fare, una sfida che accettiamo anche per dimostrare l’importanza del rapporto di continuità tra medico e paziente». La proposta di Piccoli è stata basata su un raffronto tra «Cosa c’era prima», ha specificato, «e cioè ora, e cosa ci sarà domani, cioè entro giugno del 2006 o al massimo la metà di luglio». Tra i servizi riconfermati ci sono: il punto di primo intervento (Ppi). Questo come oggi prevede una risposta assistenziale sulle 24 ore con presenza di ambulanza con quattro posti letto di astanteria, due posti letto per il monitoraggio con parametrazione di terapia semi-intensiva. «Una novità», afferma Piccoli, «è l’acquisto di una nuova ambulanza dotata di telecardiologia, che entrerà in funzione entro la fine del mese e assicurerà il collegamento diretto con lo specialista», dice Piccoli. Tosi ha garantito ancora che ci sarà una piazzola per l’elicottero utilizzabile anche per il volo notturno. Resta anche il centro dialisi semi-assistita, con otto posti letto e due poltrone: «Non abbiamo alcuna intenzione di spostarlo», garantisce Piccoli. Permangono i 24 ambulatori specialistici, il punto radiologico, il punto prelievi, il centro antidiabetico con software telematico, l’assistenza domiciliare integrata. La proposta di riconversione dell’Ulss 22 prevede al posto delle unità operative di geriatria e medicina la costituzione di una residenza sanitaria assistenziale (Rsa) e, al posto dell’unità operativa psichiatrica, una Rsa a indirizzo neurogeriatrico. La prima Rsa prevede l’attivazione di 17 posti, dei quali 10 a connotazione riabilitativa e di stabilizzazione delle condizioni generali e sette per necessità legate alla lungodegenza (permanenza non oltre i 60 giorni continuativi, ma se si verificano situazioni socio sanitarie particolari possibilità di proroga per ulteriori 30 giorni). È invece una novità l’ospedale di comunità: il reparto prevede una prima fase di sperimentazione rivolta anche a comuni limitrofi, per pazienti in dismissione dai reparti per acuti e per chi necessità di tutela sanitaria correlata a problemi non gestibili a domicilio. Sarà organizzata dal distretto con gestione clinica, guardia medica, in collaborazione con i medici di base; sono pervisti tra i 10 e i 20 posti letto. Tra i nuovi ci sarà un ambulatorio chirurgico, ovvero una struttura dotata di sala operatoria per operazioni senza ricovero che comportano anche anestesia e quindi il coinvolgimento diretto di un anestesista. È garantita la reperibilità del medico nelle 24 ore successive all’intervento e l’appoggio di un ospedale di ricovero per eventuali complicanze. In dirittura d’arrivo il centro diurno per l’Alzheimer in collaborazione con la casa di riposo di Caprino, che prevede di accoglie tra le otto e le 10 persone. Il centro dovrebbe aprire tra una decina di giorni, stanno per essere rilasciati gli ultimi permessi.

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