martedì, Maggio 30, 2023
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Adozioni a distanza

La par­roc­chia del Duo­mo di Desen­zano, il cui par­ro­co è Gian­ni Paset­to, coa­d­i­u­va­to dai par­roc­chi­ani, ha pen­sato in questo peri­o­do di quares­i­ma di dare un seg­no forte e con­cre­to, aderen­do alla pro­pos­ta e sostenere il prog­et­to del­la «Creche S. Ursu­la», avvi­a­to dalle suore Orso­line in Brasile: quel­lo di adottare a dis­tan­za un bam­bi­no. «È una impor­tante gara di gen­erosità che tut­ti pos­si­amo vin­cere. Chi ha bisog­no di essere adot­ta­to? Chi non ha i gen­i­tori, chi è abban­do­na­to, chi man­ca del nec­es­sario per vivere, nutrir­si, curar­si, andare a scuo­la», dicono gli orga­niz­za­tori. Sot­to­lin­ea don Paset­to: «I bam­bi­ni sono le prime vit­time di malat­tie, guerre, carestie, calamità, povertà ed emar­gin­azione.…». In alcu­ni Pae­si del sud del mon­do la mor­tal­ità infan­tile supera il 20% dei nati vivi (in Italia è lo 0,5%). Sec­on­do l’Unicef, negli ulti­mi dieci anni 2 mil­ioni sono i bam­bi­ni uccisi, qua­si 5 mil­ioni quel­li dis­abili, 12 mil­ioni quel­li rifu­giati e sfol­lati, 1 mil­ione gli orfani e i bam­bi­ni strap­pati ai loro gen­i­tori, 10 mil­ioni han­no trau­mi psi­co­logi­ci, spes­so dovu­ti alle guerre e solo nel 2000 sono mor­ti più di 10 mil­ioni di bam­bi­ni con meno di cinque anni. Soli o con i gen­i­tori, la mag­gior parte dei bam­bi­ni che muoiono durante le guerre non è sta­ta col­pi­ta da bombe o proi­et­tili, ma ha dovu­to soc­combere per la fame e le malat­tie: 330.000 bam­bi­ni in Ango­la e altri 490.000 in Mon­zam­bi­co, nel peri­o­do com­pre­so tra il 1980 e il 1988. I dieci anni di occu­pazione sovi­et­i­ca in Afghanistan han­no las­ci­a­to in ered­ità più di 6 mil­ioni di profughi. I suc­ces­sivi con­flit­ti han­no con­seg­na­to alle popo­lazioni afgane 10 mil­ioni di mine, che ucci­dono i bam­bi­ni al rit­mo di 25 ogni giorno. «Atten­zione — rib­adisce don Paset­to — la povertà sta aumen­tan­do anche nei pae­si ric­chi, in Italia un bam­bi­no su sei è povero (nel sud il 25% dei bam­bi­ni sino a 13 anni). I figli degli immi­grati han­no una mor­tal­ità infan­tile tre volte supe­ri­ore ai figli di ital­iani». Per qual­si­asi infor­mazione è pos­si­bile con­tattare suor Cate­ri­na al Meri­cianum di Desen­zano tel. 030 9120356.

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