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Adriano VI, papa olandese o forse… bresciano

Sedici ottobre 1978. Piazza S. Pietro è gremita in attesa di conoscere il nome del nuovo Vescovo di Roma, ovvero i Papa, dopo l‘incredibile dipartita di Papa Giovanni Paolo I, morto dopo solo 33 giorni di pontificato.

Alla Loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro si ripresenta, dopo nemmeno un paio di mesi dell‘ultimo annuncio, il cardinale Protodiacono Pericle Felici per dare all’Urbi et Orbi il tradizionale annuncio del nome del nuovo eletto,dopo la fumata bianca apparsa dal comignolo posto sulla Cappella Sistina poco più do un’ora prima. Incredibile ma vero. L’eletto è il cardinale polacco, Arcivescovo di Cracovia, Karol Wojtyla!

Non scorderò mai più il tono di voce e l’espressione del viso del Cardinale Felici al momento della pronuncia del cognome del nuovo eletto. Nell’affollata Piazza San Pietro un attimo di silenzio irreale. In tutti i presenti all’avvenimento, ma anche per chi si trovava davanti al televisore, Il primo pensiero fu che l’eletto provenisse dalla Africa nera. Incredibile la bravura del regista della Rai che quasi subito inquadrò un sacerdote, presente sulla piazza, che urlava: “È polacco!”.

Un papa straniero dopo quasi 500 anni di papi italiani! Infatti, l’ultimo fu Adriaan Boeyens Florenszoon (1459 – 1523), nato a Utrecht il 2 marzo 1459 che prese il nome di Adriano VI.

Ma siamo sicuri che Adriano VI fosse olandese? Ufficialmente in tutti i “sacri” testi sembra che non ci siano dubbi. Invece, forse, non è così. La storia è curiosa e intrigante che vale la pena di raccontare. Ed è quanto farò in una mia prossima pubblicazione, basandomi su precisi documenti e anche su testi inediti.

Adriano VI, secondo alcuni documenti, era italiano. Anzi, bresciano! Il suo nome? Luigi o Lodovico, figlio di Zambono (Giovanni Buono) dè Rampinis (12), nato a Renzano, frazione del comune di Salò, sul lago di Garda!

Non bastassero i documenti, ci viene in aiuto l’araldica.

Lo stemma di Papa Adriano VI è, invero, intrigante. Il suo stemma, che appare anche sul monumento funerario nella Chiesa dell’Anima a Roma, dietro Piazza Navona dov’è sepolto è, come si dice in araldica, inquartato: nel 1° e nel 4° ci sono tre rampini; nel 2° e nel 3° ecco un Leone rampante. Non è curioso che ci siano tre rampini e lui si chiamasse dè Rampinis? Il Leone rampante non compare, forse, nello stemma comunale di Salò? Quando si dice il caso…

Naturalmente ci sono ben altri documenti che sposano questa testi.

Ora non mi resta che trovare un sponsor. Certo che ben pochi potevano pensare che nel bresciano, oltre a Paolo Vi, la nostra terra abbia potuto dare i natali ad un altro Papa!

Un ritratto di Adriano VI, il papa olandese che il noto giornalista scrittore e esperto di araldica, Giacomo Danesi, ipotizza essere di origine bresciana. Lo stemma e il sigillo. Medaglie e monete coniate durante il suo papato: davanti, busto e retro, stemma; davanti, busto con mozzetta e retro, colomba radiante su libri; davanti busto con mozzetta e retro, scena della salita al soglio pontificio

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