lunedì, Aprile 29, 2024
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La compagnia bresciana festeggia i 10 anni e presenta bilanci e nuovi programmi. Leali: con Montichiari discorso chiuso, andiamo a Linate

Air Dolomiti si regala la Borsa

Air Dolomiti cresce, spegne dieci candeline e si prepara a decollare verso Linate e Piazza Affari, ma abbandona Montichiari. La società che fa capo per il 60% alla famiglia Leali e per il 26% alla Lufthansa, ha già programmato per il 24 marzo, l’ultimo volo dal D’Annunzio. Una decisione che toglie allo scalo bresciano tutti i voli nazionali. La compagnia, nata nel 1991, non lascia margini, almeno per il momento. Gli sviluppi futuri restano concentrati su Verona Villafranca, aeroporto di riferimento da sempre, e su Torino Caselle. Le energie più fresche saranno indirizzate verso la nuova sfida di Milano Linate da dove, grazie al recente decreto Bersani, da domenica sarà attivo un collegamento quotidiano con Berlino. Come dire che Montichiari esce dal raggio d’azione della Compagnia bresciana. «Il collegamento con la Sardegna – spiega il presidente Alcide Leali che a Milano ha illustrato i risultati 2000 e gli obbiettivi dei prossimi anni – era nato come stagionale destinato ad esaurirsi. Il collegamento con Roma è al di fuori del mercato di riferimento. La nostra vocazione – spiega Leali – è il traffico business internazionale. I voli domestici per Air Dolomiti rappresentano solo il 4% del totale». «Non è un abbandono – tiene a spiegare il presidente bresciano, consapevole delle polemiche che la decisione ha scatenato in provincia – ma il completamento di una fase già destinata in partenza a concludersi. Spero, anzi, che altri decidano di portarla avanti». Un ritorno a Montichiari è, dunque, impossibile… «Se ci sarà la possibilità di inserire il D’Annunzio in una strategia internazionale la possibilità sarà valutata. Oggi, per la Compagngia, non è un collegamento strategico». Per un abbandono, un doppio approdo a Milano: a Linate e in Piazza Affari. La novità presentata ieri è proprio l’acquisizione di slot all’aeroporto di Linate che, secondo Leali, «ha aperto enormi opportunità di crescita per una compagnia a vocazione business qual è il nostro vettore». Dallo scalo milanese Air Dolomiti ha già messo in calendario per la stagione estiva due collegamenti molto promettenti dal punto di vista del traffico passeggeri: Vienna e Berlino (rispettivamente con tre e due voli giornalieri). Al momento la scelta non cambia l’operatività esistente, ma la Compagnia non esclude di poter riconsiderare in futuro quella sullo scalo di Orio al Serio. I due aeroporti, in pratica, potrebbero farsi concorrenza. Il piano di rafforzamento triennale passa anche dagli scali di Torino e Verona e prevede un ampliamento della flotta (finora costituita da 15 turbo-propulsori di proprietà e un jet in weat lease) ai velivoli jet della Canadair. L’altro approdo è quello in Piazza Affari. Una decisione già presa, quella della quotazione in Borsa, ma che cade proprio nell’anno del decennale, quasi un modo per festeggiare i primi dieci anni di vita. «E’ una grande soddisfazione – dice Leali – perché siamo riusciti a raggiungere tutti gli obbiettivi che ci eravamo prefissi». I tempi per l’approdo a Piazza Affari non sono ancora definiti perché si attendono le necessarie autorizzazioni ma dovrebbe avvenire entro il 2001. Il titolo sarà quotato sul mercato principale. «Non siamo un gruppo emergente – dice ancora Alcide Leali – ma una società con una solida storia». Il collocamento sarà gestito da Banca Imi. Sul mercato andrà un aumento di capitale del 20% oltre a quote residue degli attuali azionisti (un 5% circa). I pacchetti dei due principali partner – Leali e Lufthansa – scenderanno in proporzione. Le risorse che verranno dal collocamento consetiranno alla Compagnia aerea di consolidare le posizioni raggiunte nei primi dieci anni di attività e di gettare le basi per un ulteriore sviluppo. Con sé Air Dolomiti porterà, oltre ai fatturati in positivo, la nuova flotta – 16 aeromobili tra le quali il primo di sei jet Canadair Bombardier -, la nuova sfida di Linate e l’obbiettivo di confermarsi come prima compagnia regionale italiana di vocazione internazionale. Il segreto di questa crescita? «Sopratutto – conclude Alcide Leali – la natura bresciana».

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