Per poter costruire il nuovo Istituto professionale alberghiero a fianco di quello già esistente, il consiglio comunale di Gardone Riviera è stato costretto a modificare gli indici di edificabilità relativi al terreno individuato. Si tratta di tremila metri quadrati che, in base al Piano regolatore vigente, avrebbero dovuto «sopportare» un metro cubo e mezzo al mq. (vale a dire 4.500 metri cubi), con un rapporto di copertura di 1/3, e un’altezza massima di sei metri e mezzo.«Ma per le opere pubbliche – ha spiegato il sindaco Alessandro Bazzani – è possibile approvare una deroga». Così il consiglio ha deciso di triplicare la volumetria consentita, autorizzando la bellezza di 4,57 mc. ogni mq.. I metri cubi saranno quindi 13.700, il rapporto di copertura di 0,40 e l’altezza di 14 metri e 45, cioè tre piani e mezzo fuori terra. L’Alberghiero giù esistente «misura» 10.727 mc. Il voto? La maggioranza, una civica che si riconosce sostanzialmente nella posizioni del centrosinistra, ha approvato; la minoranza (Casa delle libertà) ha detto no.Il «Caterina de’ Medici» è frequentato da 360 ragazzi (in 17 classi); e la sezione staccata di Desenzano ne accoglie altri 395 (18 classi), per un totale di 755. L’attuale dirigente è Claudio Mazzacani. Le attività? Oltre alla normale didattica, gli allievi effettuano stage in strutture alberghiere, residenziali e ristorative del Garda, in Toscana, Sardegna (Forte Village), Puglia, Alsazia, ad Avignone, a Baden-bie Wien, a Capo Verde (Africa), a Garmish-Partenkirchen, a Ibiza, in Baviera e in Austria. Inoltre partecipano a numerose rassegne, e la scuola organizza pure corsi serali di cucina.Ma c’è un grosso nodo da risolvere. Nella sede di Gardone, costruita agli inizi degli anni Settanta, le pareti contengono lastre con fibre di amianto, che ovviamente devono essere eliminate. Finora le lastre, chiuse ermeticamente tra le superfici plastificate dei muri prefabbricati, non hanno provocato alcun problema alla salute degli studenti. Ma ci sarebbero guai se, in caso di una qualsiasi sollecitazione (meccanica, termica), si disperdessero fibre nell’aria. Per avere conseguenze dannose basterebbe fare un buco nelle pareti. La situazione è tenuta d’occhio dai tecnici dell’Asl, che effettuano verifiche periodiche. E una ditta specializzata rileva l’eventuale presenza di fibre disciolte nell’aria. I controlli hanno sempre dato risultati rassicuranti. In municipio ripetono che non c’è alcun motivo di allarme, ma la bonifica globale non può essere dilazionata all’infinito.Dopo lunghe trattative, iniziate nel 2003, si è trovato un accordo per la costruzione (da parte della Provincia) del nuovo fabbricato, che costerà due milioni e 250 mila euro. Il Comune cederà a palazzo Broletto l’area di tremila metri quadri (valutata 270 mila euro) già di proprietà dell’ente pubblico, che a suo tempo la espropriò alla Fondazione Bravi. E, inoltre, contribuirà con 225 mila euro, il 10% del costo dell’opera. «Il nostro impegno – ha ricordato Bazzani – è stato quantificato in 945 mila euro complessivi, pari al 42% dell’investimento». L’accordo di programma è ora sul tavolo dell’assessore provinciale alla Pubblica istruzione, Francesco Mazzoli, che dovrebbe firmarlo in questi giorni.«Dopo aver realizzato l’opera – ha proseguito il sindaco -, che, in base alle indicazioni fornite dall’Ufficio scolastico provinciale dovrebbe ospitare in futuro da un minimo di 400 studenti a un massimo di 700, l’attuale immobile verrà bonificato, e rimarrà chiuso un paio di anni. Lo renderemo pienamente conforme alle normative, in modo da poterlo successivamente utilizzare come biblioteca, raccolta di video, dvd, ecc». La spesa relativa dovrebbe aggirarsi su 450 mila euro.Stefano Visconti, di Forza Italia, ha criticato l’intera operazione. «Pur apprezzando lo sforzo di tenere a Gardone l’istituto, ci sembra che sul terreno in questione venga caricata una volumetria eccessiva. Si poteva considerare l’ipotesi di ristrutturare l’attuale fabbricato, senza costruirne uno nuovo».