giovedì, Maggio 2, 2024
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Legambiente, Italia Nostra e Comitato parco colline moreniche puntano l’indice contro il proliferare di passeggiate, piste ciclabili, darsene e pontili che mettono a repentaglio l’habitat costiero del Benaco

«Allarme, così scompare il lago»

Salvare le sponde naturali del Garda. Fin che si è in tempo. È preciso l’appello che Legambiente, Italia Nostra e Comitato parco colline moreniche del Garda hanno deciso di lanciare in questi giorni. Nel mirino delle tre associazioni ambientaliste sono finiti i numerosi interventi che modificano e stravolgono le rive del più grande lago italiano, determinando una strisciante quanto pesante modifica o distruzione dell’habitat naturale.Sotto accusa sono finite passeggiate a lago, piste ciclabili, pontili e darsene, muretti, porti, costruzioni. I reppresentanti delle tre associazioni, Cristina Milani per Legambiente, Gabriele Lovisetto per il parco e Rossana Bettinelli per Italia Nostra, hanno deciso di attivare una forte mobilitazione, ma anche una decisa azione di contrasto dei progetti che riguardano le rive del Benaco che sono patrimonio di tutti.Quella campagna degli anni ’70«Se il Garda muore è per sempre», recitava efficacemente lo slogan della campagna lanciata negli anni Settanta dalle sezioni del Wwf di Veneto, Lombardia e Trentino. Allora i nemici della regione gardesana erano le nuove autostrade, il cemento, nuovi porti turistici, le zone industriali che avrebbero portato sul lago più auto, rumore, inquinamento, spiagge superaffollate, meno quiete, meno aria e acqua pulite. A distanza di quasi mezzo secolo i pericoli sono rimasti invariati. Anzi, com’era prevedibile sono aumentati. Perché alla costruzione di nuovi hotel, insediamenti turistici, seconde case, si sono aggiunte le innumerevoli iniziative che coinvolgono direttamente le rive del lago.«Si sono moltiplicati i progetti e le realizzazione di interventi che coinvolgono le rive del Garda – spiega Gabriele Lovisetto del Comitato parco colline moreniche -. Cominciando dalla passeggiate e dalle piste ciclabili ed arrivando ai pontili, alle darsene, agli ampliamenti o alle costruzioni di porti nuovi. Spesso ottengono il via libera, in qualche caso ci si muove in ambiti non del tutto regolari determinando sempre variazioni sensibili, a volte veri e propri stravolgimenti dell’ambiente e del paesaggio. Da queste considerazioni è scaturito il vertice con Italia Nostra e Legambiente. La decisione presa è quella di diventare delle vere e proprie ’’sentinelle’’ del Garda assumendo una netta posizione di contrasto di questi progetti. Salvo questioni minime intendiamo contrastarli in tutti i modi possibili».E gli esempi di proposte e progetti giudicati «abnormi», sul tappeto o in alcuni casi già archiviati, non mancano a sostegno dell’azione intrapresa. Vanno dall’idea di costruire un pontile nel lago, che doveva terminare in una piazzola dove poter atterrare con l’elicottero, alla passeggiata da realizzare in acqua con palificazioni in cemento. Basta percorrere le rive del lago per rendersi conto di quanto sta accadendo.Vigilanza e mobilitazione«Il pericolo è reale – conferma l’arch. Rossana Bettinelli, responsabile della sezione Italia Nostra di Brescia -. E non ho esitazioni a puntare l’indice contro i Comuni che autonomamente o attraverso convenzioni con i privati mettono in campo interventi molto invasivi. Ci sono state troppe iniziative invasive sulle rive del Benaco. Dunque vigileremo per stoppare le modifiche delle rive del lago. Non solo. Occorre anche procedere alle demolizioni, se la legge lo prevede. Per questo siamo mobilitati per due episodi quali l’hangar di Moniga e le costruzioni di Tremosine».

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