domenica, Maggio 5, 2024
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L’incontro tra i nuovi dirigenti e primari ha riportato sul tavolo le vecchie lacune del «Montecroce»

«Ospedale, così non va»

Carenza di personale, soprattutto di quello medico; superamento di alcuni problemi interni al reparto di chirurgia; studio particolareggiato della convenzione tra ospedale e futuro centro oncologico «Laudato sì» di Rivoltella per l’accreditamento di posti letto; proposta di elevare il nuovo corpo di fabbricato fino al 5° piano; l’istituzione del Reparto di emodinamica.Sono i problemi finiti sul tappeto nell’incontro tra primari dell’ospedale Montecroce di Desenzano e la direzione, che nella circostanza, era rappresentata dai suoi massimi vertici: il direttore generale Mara Azzi con i suoi più stretti collaboratori Giorgio Barbaglio e Adriano Vaini, quindi il direttore di presidio Gianpaolo Bragantini e il responsabile medico Lucio Dalfini.Che l’ospedale gardesano si trovi alle prese con questi problemi da parecchi anni non rappresenta certo una novità. Solo che si trascinano da troppo tempo e rischiano ora di incancrenirsi. Una prima avvisaglia c’era stata nello scorso ottobre quando quasi sessanta medici del Montecroce denunciarono apertamente una pesante situazione (carenza di organici, eccesso di burocrazia, progressivo spostamento di personale dal comparto sanitario a quello amministrativo).Nei giorni scorsi, Mara Azzi ha incontrato i primari dei reparti che hanno colto l’occasione per illustrare le principali criticità dal loro punto di vista.Il Pronto soccorso, è stato detto, è ancora privo di un primario e andrebbe potenziato. Si registra poi una carenza di personale medico, perché sono sempre di più quelli assunti a contratto o in condizioni di precariato: questo vuol dire impoverire le professionalità di un reparto e rendere sempre più difficile l’attività del primario.E ancora, per un ospedale per acuti qual è il Montecroce è ormai improrogabile, hanno detto ancora i primari, l’apertura del reparto di Emodinamica che si occupa della diagnosi, mediante coronografia e angioplastica coronarica, delle cardiopatie ischemiche nelle sue varie manifestazioni cliniche (angina pectoris, infarto miocardio acuto, ecc.). Dunque, una persona colpita da una forma acuta di infarto deve per forza essere trasferita ad altro ospedale nel caso non esistesse, come al Montecroce, questo importante servizio.Mara Azzi, concludendo la riunione, si è impegnata a risolvere i problemi, assicurando una cadenza periodica degli incontri con i medici.[FIRMA]

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