martedì, Maggio 7, 2024
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Accesso consentito ai cani. In progetto pure uno spazio verde per la corsa Il Comune accoglie una richiesta dei proprietari

Anche Fido va in spiaggia

A volte, un provvedimento restrittivo concepito per la sicurezza delle persone può evolversi, creando una situazione nuova e positiva. E’ successo a Moniga. Qui, infatti, una ordinanza del sindaco per una gestione «controllata» dei cani ha avuto uno sviluppo davvero inatteso: alla fine, il Comune ha finito per offrire proprio ai cani e ai rispettivi proprietari un servizio probabilmente unico in tutta l’Italia settentrionale. A Moniga, tra pochi giorni (e per il futuro), i migliori amici dell’uomo avranno una spiaggia tutta per loro, per correre e per fare il bagno senza problemi, evitando multe salate e contrasti con i bagnanti a «due zampe». Sarà un servizio unico, dicevamo. Sì, perchè in teoria e anche in pratica, sulle spiagge del Bel Paese c’è spazio per fracassoni e seminatori di rifiuti, ma non per i cani. E ogni estate non si contano i proprietari di animali, magari piccoli, silenziosi ed «educati», che si vedono appioppare sanzioni stratosferiche solo perchè non hanno voluto separarsi dal loro amico del cuore. La vicenda ha avuto inizio il 7 giugno scorso, con una ordinanza del sindaco Massimo Pollini che aveva imposto tra le altre cose (sulla base di un provvedimento regionale già revocato) l’obbligo di portare a spasso i propri animali con guinzaglio e museruola. Dopo pochi giorni, l’Ente nazionale protezione animali di Brescia, affiancato da un gruppo di residenti e di turisti, aveva scritto allo stesso sindaco chiedendo un intervento di basso profilo: via la museruola (basta il guinzaglio), che soprattutto in estate è una tortura, in quanto impedisce a un cane di raffreddarsi ansimando, e uno spazio adeguato per le corse di Fido. L’Enpa chiedeva anche maggiore elasticità rispetto al divieto di entrare nei ristoranti col proprio amico peloso, e gli animalisti, decisamente, sono stati accontentati anche da questo punto di vista, nel senso che ora l’accesso è affidato alla discrezionalità di ogni gestore, mentre il Comune, come si diceva, ha varato provvedimenti all’avanguardia in Italia. C’è voluto un po’, ma il 27 agosto il sindaco ha mantenuto l’impegno preso con l’associazione e ha emanato una nuova ordinanza: un provvedimento che naturalmente contiene ancora una serie di divieti. Per esempio quello di di condurre cani negli uffici pubblici, nei ristoranti (salvo eccezioni), nei negozi e sulle spiagge. Vengono proibite anche le «nuotate» dei quadrupedi (spazio riservato a parte), e viene vietata l’introduzione di animali di ogni dimensione nel parco cittadino «Tre Santi», che non può essere nemmeno attraversato. E naturalmente, recita sempre l’ordinanza, i proprietari sono obbligati a spostarsi per il centro abitato, nei giardini pubblici e lungo le passeggiate a lago sempre muniti di paletta e sacchetto per la raccolta delle deiezioni dei propri animali. L’obbligo di guinzaglio e museruola? Il provvedimento è stato corretto, nel senso che in condizioni normali, anche per i soggetti di grossa taglia e potenzialmente pericolosi (il decreto parla di un peso pari o superiore ai 18 chili e di un’altezza superiore ai 35 centimetri) basta il semplice guinzaglio, mentre la museruola, spiega il sindaco Pollini, diventa obbligatoria solo se si entra in luoghi particolarmente affollati o ristretti. E veniamo al capitolo «fitness canino» e alla principale e grande novità monighese. In Comune stanno aspettando l’arrivo dei due cartelli che delimiteranno un tratto di spiaggia raggiungibile scendendo lungo via Scaletta (inizia in fondo alla via a sinistra, guardando verso Manerba) che, appunto, sarà riservato alla balneazione animale. Lo spazio non sarà recintato e sarà ovviamente utilizzabile anche dalle persone, che però non potranno protestare per gli strani bagnanti presenti; bagnanti che in questo spazio potranno essere finalmente liberi. E non è finita. Il parco Tre Santi è diventato sì off limits, ma all’esterno del giardino è già stato allestito un piccolo spazio recintato (che verrà pulito regolarmente dal personale comunale) nel quale «parcheggiare» il proprio amico, legandolo o lasciandolo libero, se si vorrà accedere al giardino. Dulcis in fundo, tra poco tempo sempre il Comune (probabilmente anche stavolta si tratta dell’unico caso in provincia) allestirà, in un’area di prossima cessione da parte di un privato, un vero «galoppatoio» canino: 1000-1500 metri quadri recintati per le corse sfrenate dei propri compagni di vita. Per finire un paio di annotazioni non secondarie: l’ordinanza ricorda l’obbligo di iscrivere tutti i cani all’anagrafe canina dell’Asl, e di denunciare sempre all’Asl ogni caso di morsicatura, e sottolinea l’«esenzione» dai limiti previsti degli animali da guida per ciechi, della protezione civile, dei gruppi di volontariato e delle forze dell’ordine; naturalmente solo se «in servizio». Le multe? Vanno dai 70 ai 100 euro.

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