domenica, Aprile 28, 2024
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Affollata assemblea organizzata per illustrare due iniziative. Proposta del Comitato che ha presentato anche un esposto

Ateneo in piazza d’Armi

Un esposto al ministero per i Beni e le Attività culturali e alle Soprintendenze regionale e provinciale sulla delibera di cessione dell’edificio delle scuole elementari che si affaccia su piazza d’Armi; la proposta – progetto di utilizzare la zona monumentale del centro storico (ex carcere militare, Rocca e Padiglione) come sede di un università europea: sono le due iniziative del Comitato civico e apartitico «Piazza d’Armi» che gli stessi promotori hanno illustrato l’altra sera nel corso di una serata pubblica. «L’idea era quella di fare il punto della situazione su ciò che riguarda piazza d’Armi e di spiegare cosa abbiamo già fatto e cosa intendiamo proporre», spiega Francesco Giardina, portavoce del Comitato. È stato l’architetto Lino Bozzetto ad illustrare le ragioni dell’esposto datato 2 ottobre e avente per oggetto la destinazione dell’edificio che ospitava le scuole elementari del capoluogo. «Con la delibera 365 del 12 dicembre 2005», dice Giardina, «si prevedeva la cessione dell’edificio, la sua demolizione e conseguente ricostruzione di un edificio in situ ad uso abitativo commerciale. Abbiamo scritto nell’esposto che questa decisione contrasta con il Piano particolareggiato del centro storico vigente all’atto della delibera. In seguito, il 26 maggio 2006, il Consiglio comunale ha approvato la variante urbanistica 06/2006 che prevede: la demolizione della ex scuola elementare e la ricostruzione in situ di un volume edilizio pressoché equivalente; la demolizione senza ricostruzione degli edifici adiacenti al ponte fortificato dei Voltoni». L’obiezione sollevata dal Comitato riguarda «l’anomalia di questi atti perché decidono di un bene architettonico soggetto a vincolo di tutela senza aver acquisito preventivamente i pareri di competenza». «La ex scuola di piazza d’Armi è stata edificata tra il 1914 e il 1916; secondo la normativa vigente, dunque, è bene culturale soggetto a tutela in quanto edificio appartenente al Demanio comunale costruito da oltre 50 anni. La natura di bene culturale renderebbe inalienabile la struttura sulla quale ogni intervento edilizio progettato deve essere soggetto ad autorizzazione della Soprintendenza». L’esposto ricorda la particolarità della struttura dell’intera piazza d’Armi sulla quale, scrive il Comitato «prospettano direttamente il complesso architettonico, scaligero, veneto, asburgico della Rocca, il grande ospedale d’armata asburgico, la chiesa parrocchiale e, indirettamente, i rampari della Cinta magistrale ed il ponte fortificato cinquecentesco dei Voltoni. Tutti questi edifici sono soggetti al vincolo monumentale che tutela l’intera Fortezza di Peschiera come unicum architettonico di interesse particolarmente importante. «Ed è proprio questo unicum che noi riteniamo necessario salvaguardare da interventi ed iniziative improvvisate e dubbie, e lo abbiamo scritto. Ma è evidente per chiunque che non è ci si può limitare a parlare di tutela: questo patrimonio», sottolinea Giardina, «non può restare abbandonato a sé stesso. Occorre un progetto importante, che consenta di recuperarlo ad una fruibilità degna del valore di questo contesto». Di qui l’idea di proporre alle autorità competenti un progetto per la realizzazione di una università europea. «Guardare all’Europa è indispensabile perché è difficile pensare che il nostro Stato possa far fronte da solo ad un impegno economico di così ampio respiro. A suo tempo, il finanziamento europeo che ci ha aiutati a recuperare il complesso della caserma di Porta Verona è arrivato anche grazie all’idea di utilizzarne una parte come sede di un museo nazionale dell’epoca delle palafitte, visto il ruolo storicamente unico di Peschiera in quest’ambito». «Il finanziamento è arrivato anche se quel museo non è più stato fatto; dunque perché non riprovarci ora? La struttura c’è: i complessi delle caserme della Rocca, dell’ex carcere militare e del Padiglione non hanno nulla da invidiare alle sedi dei college più prestigiosi. Studenti provenienti da tutta Europa, docenti, possibilità di ospitare seminari, congressi: Peschiera ha tutte le carte in regola per poter aspirare a questo, incluso il suo straordinario ambito naturale. Il Comitato», conclude il portavoce, «si farà promotore di questo progetto».

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