Recenti dichiarazioni di Assoturismo Confesercenti hanno acceso un dibattito acceso sull'ipotesi di una maggiorazione del 30% dell'imposta di soggiorno nella provincia di Brescia, prevista nel collegato alla manovra economica. Secondo l'associazione, tale aumento potrebbe generare un gettito complessivo superiore al miliardo di euro, ma penalizzerebbe la competitività del settore turistico locale e deprimerebbe ulteriormente la domanda interna. Il presidente Vittorio Messina ha sottolineato come l'imposta fosse originariamente concepita per finanziare investimenti nel turismo e nella valorizzazione dei territori, piuttosto che diventare una tassa aggiuntiva sui turisti.
Barbara Quaresmini, presidente di Confesercenti Lombardia Orientale, ha evidenziato che per Brescia questo incremento si tradurrebbe in un aggravio fiscale annuale di oltre 4 milioni di euro. La ripresa del turismo domestico risulta fragile nonostante i risultati positivi della stagione estiva, trainata principalmente dalle presenze straniere. In questo contesto, gli operatori del settore avvertono che aumentare le tasse sul turismo non solo rischia di frenare la crescita, ma ostacola anche il necessario investimento in infrastrutture e servizi per garantire un turismo sostenibile e competitivo.


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