lunedì, Dicembre 4, 2023
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Bilancio di fine anno della Provincia di Brescia

Il ref­er­en­dum del 4 dicem­bre scor­so ha con­fer­ma­to nel­la sua pienez­za il ruo­lo delle Province, Casa dei Comu­ni, tra le isti­tuzioni cos­ti­tu­tive del­la Repub­bli­ca. Questo sig­nifi­ca che è sta­ta con­fer­ma­ta la piena autorev­olez­za del­l’Ente, che ora con­tin­uerà a svol­gere le fun­zioni asseg­nate dal­la Legge 56.

“La Provin­cia —  ha dichiara­to il Pres­i­dente Mot­tinel­li — è oggi cer­ta­mente più forte di ieri, con­tin­ua a essere un pun­to di rifer­i­men­to per i Comu­ni, svol­gen­do le fun­zioni pre­viste dal­la Legge Del­rio. In futuro si atten­dono cer­ta­mente evoluzioni per questo Ente, sulle quali dovrà esprimer­si il Gov­er­no Cen­trale”.

Intan­to è urgente che il Gov­er­no emani un decre­to legge per risol­vere l’e­mer­gen­za bilan­ci delle Province che assi­cu­ra­no alle comu­nità servizi da cui dipende la sicurez­za stes­sa dei cit­ta­di­ni, in prim­is strade e scuole.

“Rifer­en­do­ci ai tagli, nel 2015 la Provin­cia di Bres­cia ne subisce uno di 23 mil­ioni, che diven­tano 45 nel 2016, poiché ai 23 del 2015 si aggiun­gono i 22 del 2016.  Nel 2017 i tagli potreb­bero ammontare a 67 mil­ioni, una proiezione in atte­sa del­la definizione esat­ta del Con­cor­so del­la Finan­za Pub­bli­ca, che sarà defini­to nei prossi­mi mesi. Solo nel 2016 la Provin­cia di Bres­cia ha ver­sato alle casse cen­trali oltre 71 mil­ioni di euro (71.046.297), per i tagli dovu­ti alla legge di sta­bil­ità e le manovre anteceden­ti alla stes­sa. Nel 2015 49 mil­ioni e nel 2014 26 mil­ioni. Sec­on­do le stime nel 2017 dovre­mo ver­sare 93 mil­ioni”.

esprime pre­oc­cu­pazione anche nel ruo­lo di Pres­i­dente delle Province Lom­barde, la cui situ­azione è ripor­ta­ta nel­la tabel­la seguente:

 

 

 

 

RIDUZIONE COMMA 418 L 190/2014 ANNO 2015

 

 

 

CONCORSO FINANZA PUBBLICA COMPLESSIVO 2016

 

PROVINCE

BERGAMO 18.567.478,04 13.160.607,37
BRESCIA 23.484.851,28 22.335.605,10
COMO 9.894.858,17 9.617.944,80
CREMONA 8.737.569,48 8.819.950,49
LECCO* 3.790.831,28 6.697.240,70
LODI 3.354.605,20 5.982.452,92
MANTOVA 11.225.246,49 8.385.850,90
MONZA E DELLA BRIANZA 19.386.463,83 11.438.335,99
PAVIA 13.297.294,95 11.309.193,62
SONDRIO* 1.957.636,04 4.533.084,86
VARESE 5.074.177,01 -
TOTALE PROVINCE 118.771.011,77 102.280.266,75

“Tagli che impedis­cono agli Enti di garan­tire servizi fon­da­men­tali per la col­let­tiv­ità, met­ten­do a ris­chio la sicurez­za sulle strade e la vivi­bil­ità nelle scuole: “pen­so al piano neve e al riscal­da­men­to, oltre che alla manuten­zione di strade e di edi­fi­ci. E’ nec­es­sario un con­fron­to imme­di­a­to con il nuo­vo Gov­er­no”.

A questo propos­i­to, per offrire alla popo­lazione sem­pre mag­giori e migliori servizi, che neces­si­tano di finanzi­a­men­ti adeguati, pos­si­bili con una mag­giore autono­mia fis­cale e finanziaria, il Con­siglio Provin­ciale, riu­ni­tosi il 28 dicem­bre 2016, ha chiesto al Gov­er­no che gli introiti che derivano dal­la RCA e dal­la tas­sa di iscrizione al reg­istro auto­mo­bilis­ti­co resti­no nei bilan­ci delle Province e non vadano per oltre il 70% al Gov­er­no Cen­trale.

Anche nei con­fron­ti di dovrà ripren­dere un dial­o­go che esalti il “mod­el­lo lom­bar­do” di forte col­lab­o­razione tra Comu­ni, Province e Regione, nel­la definizione dei ruoli e delle com­pe­ten­ze, con le rel­a­tive cop­er­ture finanziarie. La pre­sen­za del Pres­i­dente di UPL al tavo­lo del Pat­to del­la Lom­bar­dia, è la dimostrazione del­l’op­por­tu­nità di for­ti e con­tin­ue relazioni tra Comu­ni, Provin­cia e Regione, come anche il recente inse­di­a­men­to del Pres­i­dente Mot­tinel­li nel­la del­egazione UPI pres­so la Con­feren­za Uni­fi­ca­ta e la Con­feren­za Sta­to-Cit­tà.

Regione Lom­bar­dia dovrà rivedere ora la rifor­ma san­i­taria. L’e­si­to del ref­er­en­dum fa “cadere” di fat­to la log­i­ca dei Can­toni e di con­seguen­za la Valle Camon­i­ca deve essere sle­ga­ta dal­l’ di Mon­tagna. La Provin­cia è l’u­ni­co ente che rag­grup­pa ASST di diverse ATS: la Valle Camon­i­ca, con la rifor­ma san­i­taria, ha purtrop­po per­so l’au­tono­mia che ave­va ottenu­to nel 1998 per pas­sare nel­l’ATS di Mon­tagna, con Son­drio e l’Al­to Lario, asset­to mai gra­di­to ai sin­daci di quel ter­ri­to­rio, che infat­ti non si è mai riv­e­la­to fun­zionale”.

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