giovedì, Maggio 2, 2024
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Addio alle lunghe trasferte fino a Brescia. A Turano un summit per i tecnici interessati. Dopo anni di richieste le visure si faranno nel vicino Trentino

Catasto, è una nuova era

La Valvestino è sempre più «trentina». Lo si è capito anche nei giorni scorsi, quando nel municipio (ha sede a Turano, e il sindaco è Angelo Andreoli) si sono dati appuntamento esperti e tecnici per comprendere meglio i meccanismi di funzionamento del nuovo catasto. Che da poco tempo, appunto, fa riferimento al Trentino. Mappe di terreni e fabbricati sono ora consultabili negli uffici della vicina regione, e i tecnici non sono più costretti a portarsi per un caso a Brescia e per l’altro nella regione confinante.Erano presenti al summit gli addetti ai lavori, affiancati dai dirigenti della Provincia autonoma di Trento Roberto Rivolti, Carlo Boldrini, Antonino Genovese, Dino Buffoni e Alberto Fronza. Per l’Agenzia del territorio di Brescia c’erano invece Francesco De Luca e il geometra Nicoletta. In sala, ovviamente, anche i sindaci della valle.Andreoli ha ricostruito l’evolversi del trasferimento, che è concluso da poco. Poi sono arrivati i ragguagli operativi. La storia in questione parte addirittura nel 1993, con le lettere del comune a Tarcisio Andreoli, originario della valle e, all’epoca, Presidente della giunta regionale trentina. La richiesta? Razionalizzare il nuovo catasto edilizio urbano. Trento si esprime favorevolmente e, l’anno dopo, sottopone al ministero la questione.Un sollecito viene inviato al ministero nel ’96, e alla presidenza del Consiglio dei ministri l’anno successivo. Poi altri solleciti, e finalmente una risposta, nel ’99, interlocutoria e non molto incoraggiante: «Pur comprensibile sotto il profilo sociale, la richiesta creerebbe problemi gestionali di carattere interregionale di complessa applicazione».Telefonate e fax proseguono nel 2001 e nel 2002, a fronte di una situazione che pare non scuotersi. Finché, nel 2003, Trento riconferma la disponibilità a farsi carico della gestione del catasto. Ennesimo sollecito verso Roma nel 2004, seguito da un incontro nell’ufficio provinciale dell’Agenzia del territorio di Brescia: partecipano funzionari dell’Agenzia del catasto di Roma, di Milano, di Brescia e di Trento, oltre ai sindaci dei comuni interessati.Poi, nel 2005, dal Trentino parte una proposta di legge di modifica delle norme di attuazione dello Statuto speciale della regione autonoma in materia di catasto fabbricati e terreni, per poter risolvere una volta per tutte la questione e ospitare anche il catasto di Magasa e Valvestino.La vicenda si è conclusa solo di recente, in seguito all’interessamento dell’ex sottosegretario bresciano Daniele Molgora: nel 2005 si svolge un incontro determinante, con la proposta di una convenzione con Trento per la gestione del servizio che è stata stipulata nel gennaio di quest’anno. Poi, la «fatica» si è conclusa con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale un mese fa.

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