Tutti sanno cos’è un week-end, ma pochi invece sanno cos’è una “Week Surgery.A parte il gioco di parole, all’Ospedale di Manerbio sta avvenendo, tra le prime in tutta la regione Lombardia (analogamente sta avvenendo anche a Sesto San Giovanni, nel milanese), un’esperienza di “ricoveri brevi” che vede il paziente ricoprire una posizione centrale.A spiegarci questa novità il Dott. Francesco Puccio, primario dell’Unità Operativa di Chirurgia dell’Ospedale di Manerbio.“Il filo conduttore che ha ispirato la riorganizzazione dei reparti chirurgici dell’Ospedale di Manerbio, non è stata tanto la risoluzione di ridurre i posti letto chirurgici, quanto piuttosto combinare questa necessità inderogabile con il concetto di centralità del paziente che, e ci tengo a sottolinearlo, a personaggio preponderante nell’organizzazione delle attività sanitarie di quest’ospedale”.Può spiegare cosa significa “Week Surgery” e come s’inserisce nell’Azienda Ospedaliera?“La nascita della “Week Surgery” (cioè da uno fino a 5 giorni) è stata una delle prime scelte volute dal Direttore Generale Ing. Mauro Borelli e quello Sanitario Prof. Paolo Tenchini. Una scelta che trovo appropriata poiché ci permette di realizzare un sogno che da qualche tempo avevamo nel cassetto”.E sarebbe?“Con l’accorpamento delle due chirurgie, siamo finalmente riusciti a realizzare un reparto di Week Surgery nei locali della 1° chirurgia che ci consente di erogare un servizio sanitario univoco ed omogeneo nel quadro di una degenza breve. Questa struttura ha queste prerogative:- miglior comfort per i pazienti;- riduzione delle complicanze post operatorie;- permette un modello interspecialistico chirurgico generale, ortopedico e ginecologico;- facilita il recupero funzionale del paziente operato;- maggior appropriatezza dei ricoveri;- l’abbreviazione della permanenza in ospedale;- migliora il rapporto risorse impiegate/efficacia delle prestazioni; – permette un più razionale utilizzo del personale;- si lascia libero il reparto per pazienti acuti.- Permette un risparmio economico.Quali patologie sono trattate in questa nuovo struttura?“In questa struttura sono trattate una serie di patologie che sono di grande importanza e rilevanza per il territorio (varici, ernie, patologia della mammella e proctologia) e sono attuate su pazienti che, per il resto, sono in salute e si aspettano un trattamento adeguato in tempi ragionevoli e con una degenza ridotta allo stretto necessario”.Un’ultima domanda. Dopo la sospensione della 1° chirurgia, ci sono state delle polemiche. Lei che è il primario, cosa ne pensa?“Io non penso nulla. Voglio però ricordare che a Manerbio esiste una realtà chirurgica, concentrata da poco in un’unica Divisione, con 13 chirurghi, oltre al primario, che opera quasi tutti i giorni su tre sale operatorie per un totale settimanale di 13 sedute, tra cui un elevato numero d’interventi per patologia oncologica, vascolare e video-laparoscopica. Inoltre, il “Week Surgery” è un progetto assolutamente innovativo che coinvolge tutte le Divisioni chirurgiche, consentendo di conciliare al meglio i problemi della produttiva e delle liste d’attesa, in ottemperanza alla necessità di razionalizzare la spesa. Credo che questi fatti siano la risposta migliore che l’Azienda Ospedaliera possa dare ai cittadini”.
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L’Ospedale di Manerbio è all’avanguardia