Il Club «Amici della Terra dell’Alto Garda e Ledro», attraverso il suo presidente Paolo Barbagli, interviene per stigmatizzare la situazione delle ciclabili del Basso Sarca. «Prendiamo atto con soddisfazione – scrive Barbagli – della presa di posizione (pubblicata sul Alto Adige del 25 settembre scorso) dell’ingegner Giuliano Trentini, autore del piano di mobilità leggera del Comune di Arco, circa i collegamenti ciclabili tra Riva ed Arco. In particolare, si concorda nel definire “vergognoso” lo stato attuale delle ciclabili Arco – Riva, nonché nel tentativo lodevole di spostare il più possibile il traffico ciclistico, che si spera in crescita nella Busa vista anche l’orografia favorevole, su percorsi in mezzo al verde e lontani dai miasmi del traffico. Poiché però ciò sarà possibile solo in parte, si apprende con favore che anche la ciclabile “storica” lungo la Riva-Arco “non solo è prevista, ma è anche in fase di progettazione”. Qualche preoccupazione invero sorge nel leggere che “questa pista entra nella rete complessiva con un ruolo secondario, e che il prolungamento a sud dell’intersezione con Via Grande Circonvallazione non è ritenuto prioritario”. E’ sperabile che questa frase non significhi un affossamento di fatto del progetto, al di là delle enunciazioni di principio. Ed è sperabile – conclude il presidente dell’associazione ambientalista rivana – anche che presto avvengano incontri di coordinamento delle varie azioni in questo campo, in particolare per quanto riguarda le ciclabili su Via S. Caterina, su via Ovo e lungo la provinciale di S. Giorgio, tra i due Comuni interessati, Arco e Riva del Garda».