Già qualche giorno fa, il Comitato Monte Oro aveva stigmatizzato la scarsa attenzione della Provincia ai problemi di sicurezza che affliggono le Gardesane. Ora, i componenti del comitato costituitosi per opporsi al progetto di tunnel corto nella circonvallazione ovets di Riva tornano alla carica. «Martoriata da sempre – scrivono – negli ultimi tempi i continui crolli hanno scandito rintocchi ancora più lugubri per la “Gardesana occidentale” nel suo tratto a settentrione del lago. Se appare difficile stendere una statistica completa, con i dati relativi alla caduta massi e frane sull’importante strada di collegamento con il bresciano, è però possibile ricordare almeno i fatti più gravi e più recenti. Negli ultimi cinque anni gli smottamenti hanno scaraventato nel lago la sede stradale in tre diversi punti. Il primo appena sotto Limone e gli altre due tra Riva e Limone. Purtroppo, i danni non si sono limitati alle cose, Gino Avancini, pensionato di Arco, è stato travolto e ucciso sul suo piccolo Ape mentre tentava di raggiungere Limone. In quella occasione (era febbraio 1999) una giovane signora si salvò per miracolo, protetta da una galleria. Nelle due successive estati, dalla montagna si sono staccati detriti e ghiaione, andando a sommergere alcune vetture parcheggiate in località Reamol. È andata bene anche a due muratori di Tremosine che sono usciti terrorizzati da una esperienza difficile da dimenticare. Anche questa estate il transito sulla statale è stato interrotto in più occasioni; per caduta di massi sulla carreggiata. Ormai è un evento troppo ripetitivo per parlare di semplice fatalità. Negli ultimi 36 anni ben sei sono state le vittime. Troppe. La messa in sicurezza della statale non può essere dimenticata. Noi pensiamo sia una priorità assoluta della Provincia provvedere ad una soluzione definitiva del problema. Tutto il tratto da Riva a Limone deve essere protetto con la costruzione di gallerie atte a mettere al riparo i viaggiatori. Le reti paramassi installate anche recentemente non sono che interventi palliativi: La roccia può staccare da sopra le reti ed invadere la sede stradale. Rispolveriamo i vecchi progetti e i piani di intervento già approvati, ma prima che ci sia ancora il morto!»
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Negli ultimi cinque anni gli smottamenti hanno scaraventato nel lago la sede stradale in tre diversi punti