domenica, Dicembre 10, 2023
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Comunità «Lautari»15 anni con chi soffre

Più di 4.500 per­sone han­no chiesto il loro inter­ven­to e qua­si 300 han­no ter­mi­na­to il pro­gram­ma ter­apeu­ti­co sen­za più avere ricadute. In 15 anni la comu­nità Lau­tari di Poz­zolen­go, con sedi a Bedi­z­zole, Como, Por­de­none, Impe­ria, Carpi, Firen­ze e Roma, ha sem­i­na­to davvero tan­to rac­coglien­do risul­tati insperati alla vig­ilia. Tra l’altro, la comu­nità fon­da­ta da Gian­ni Bonomel­li, tut­to­ra alla sua gui­da, non cos­ta un cen­tes­i­mo allo Sta­to in quan­to provvede ad aut­o­fi­nanziar­si con le pro­prie attiv­ità vitivini­co­la e arti­gianali, per finire con il cen­tro adde­stra­men­to ed all­e­va­men­to cav­al­li, con un risparmio per le casse pub­bliche di qua­si 1 mil­ione e 900 mila euro l’anno.In quindi­ci anni, era gius­to il novem­bre del 1992 quan­do la comu­nità mosse i pri­mi pas­si nel­la sua pri­ma sede in via Monte Ingrana sem­pre a Poz­zolen­go, si sono molti­pli­cate le attiv­ità a sosteg­no dell’inserimento dei ragazzi. In questi tre lus­tri ci sono state delle nuove ten­den­ze ma, come affer­mano due storiche fig­ure del cen­tro, Davide Lodi, vicepres­i­dente, ed il dot­tor Eral­do Cav­agni­ni, psi­col­o­go, respon­s­abile ter­apeu­ti­co, il numero dei gio­vani con prob­le­mi di dipen­den­za non è affat­to dimi­nu­ito. «Oggi — spie­ga Cav­agni­ni — sta crescen­do la cop­re­sen­za di alcol e cocaina per gli uten­ti che sono in trat­ta­men­to da noi. Molto spes­so l’alcol viene con­suma­to da ragazz­i­ni di 11 o 12 anni e questo rap­p­re­sen­ta una radice delle prossime dipen­den­ze». «Se pri­ma l’emergenze si chia­ma­vano eroina, hashish e droghe sin­tetiche, oggi è allarme cocaina — inter­viene Lodi — in quan­to le lob­by crim­i­nali han­no abbas­sato il prez­zo di ques­ta sostan­za men­tre è aumen­ta­ta la doman­da; ma non bisogna comunque credere che le altre droghe siano andate in pen­sione: tutt’altro». Ma allo­ra cosa si deve fare per aiutare i gio­vani? «Davan­ti a queste emer­gen­ze — riprende Cav­agni­ni — c’è la neces­sità di una cam­pagna di infor­mazione e for­mazione per le famiglie, gli inseg­nan­ti e gli altri sogget­ti. Quan­do li accogliamo in comu­nità noti­amo che, nell’iniziare questo cal­vario fat­to di alcol e dro­ga sono a digiuno delle con­seguen­ze. Molti ragazzi sono alla ricer­ca di omolog­a­r­si e di emu­la­re quel che fa il gruppo».Tra il 2006 e i pri­mi dieci mesi di quest’anno sono entrati nel­la comu­nità di Poz­zolen­go ben 150 per­sone, la media dei dimes­si in un anno è di cir­ca 40–45 per­sone, che cor­risponde al 20% cir­ca del numero di entrati. Il trat­ta­men­to ter­apeu­ti­co dura tra i tre e i cinque anni e non si limi­ta solo all’approccio med­icale.

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