martedì, Dicembre 5, 2023
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CONSIGLIO PROVINCIALE.

Una dif­feren­za di 5,5 mil­ioni di euro. E’ l’ef­fet­to emen­da­men­ti sul bilan­cio del­la Provin­cia di Bres­cia per il 2005. Un aumen­to che tro­va la sua moti­vazione in un’­opera pub­bli­ca di grande rilie­vo e in un con­trib­u­to per le popo­lazioni col­pite dal ter­re­mo­to. «Il bilan­cio pareg­gia a 323,5 mil­ioni di euro. Pri­ma che venis­sero dis­cus­si e approvati gli emen­da­men­ti la cifra di pareg­gio era di 318 mil­ioni di euro. La dif­feren­za — spie­ga l’asses­sore al bilan­cio Mas­si­mo Gelmi­ni — è lega­ta all’an­ticipo nel 2005 di una quo­ta per la tan­gen­ziale di Ghe­di e ad una cifra che abbi­amo attribuito alle popo­lazioni col­pite dal ter­re­mo­to nei mesi scor­si. Le cifre più impor­tan­ti comunque sono per le spese cor­ren­ti, cir­ca 160 mil­ioni di euro, e per gli inves­ti­men­ti che si sono attes­ta­ti a 100 mil­ioni di euro». Un bilan­cio che ieri è sta­to approva­to nel Con­siglio provin­ciale con 22 voti favorevoli e 12 con­trari: un risul­ta­to mai mes­so in dub­bio dai numeri del­la mag­gio­ran­za ma che tut­tavia non ha man­ca­to di sus­citare qualche polem­i­ca. «Questo bilan­cio — ha sot­to­lin­eato Gelmi­ni — va nel­la direzione volu­ta dal Con­siglio provin­ciale. Ha delle pre­rog­a­tive per pot­er essere mod­i­fi­ca­to in cor­sa. È un bilan­cio ragion­a­to, non potrebbe essere diver­sa­mente. Ques­ta ammin­is­trazione ha por­ta­to l’ad­dizionale all’1 per cen­to. Era l’u­ni­ca tas­sa che anco­ra non era al min­i­mo». Di diver­so avvi­so il con­sigliere del­la Margheri­ta Tino Bino. «E’ un bilan­cio che dis­ap­pro­vo — sostiene il can­dida­to del cen­trosin­is­tra al Bro­let­to del­l’ul­ti­ma tor­na­ta elet­torale — . Per diver­si motivi: innanz­i­tut­to per una ques­tione di meto­do sulle inizia­tive di lun­ga dura­ta. Poi c’è un prob­le­ma tec­ni­co: questo bilan­cio è sta­to ste­so nel modo più cor­ret­to pos­si­bile ma non con­tiene nul­la che pos­sa in qualche modo inver­tire la ten­den­za. Il ter­zo prob­le­ma, quel­lo forse più impor­tante, è di natu­ra pret­ta­mente polit­i­ca: avrem­mo gra­di­to un bilan­cio che fos­se sostenu­to da una forte lin­ea gui­da». «Man­ca invece l’idea di fon­do di spie­gare, attra­ver­so il bilan­cio, di spie­gare in che direzione stia andan­do la provin­cia bres­ciana. Una Provin­cia sem­pre più debole, basti pen­sare alla fusione Asm-Bas in cui il Bro­let­to non ha avu­to voce in capi­to­lo. Anche la ques­tione lega­ta alla Luc­chi­ni evi­den­zia lo sta­to di debolez­za dei bres­ciani». Eppure il bilan­cio del­la Provin­cia ha tenu­to in grossa con­sid­er­azione temi impor­tan­ti come la e la scuo­la. «Mi sem­bra che il bilan­cio — com­men­ta Vig­ilio Bet­tin­soli, capogrup­po di Forza Italia — ten­ga in grossa con­sid­er­azione ques­tioni molto sen­tite sul ter­ri­to­rio come quelle rel­a­tive alla via­bil­ità e alla for­mazione sco­las­ti­ca. Il cen­trosin­is­tra si lamen­ta di non aver avu­to dibat­ti­to: ma forse dimen­ti­ca che molti emen­da­men­ti sono sta­ti pre­sen­tati con uno strap­po al rego­la­men­to per­chè chi li ave­va pro­posti non era pre­sente in con­siglio. Mi viene da pen­sare che non era­no temi poi così sen­ti­ti». Sen­ti­ta è invece la bon­tà del bilan­cio provin­ciale. Alessan­dro Cè, capogrup­po del­la Lega Nord non ha dub­bi: «Non è come sostiene qual­cuno un bilan­cio forte­mente indeb­i­ta­to — sostiene Cè — . Bas­ta guardare a quel­lo del Comune di Bres­cia: se il nos­tro è indeb­i­ta­to, quel­lo del­la Log­gia è fal­li­menta­re. La Provin­cia ha mes­so a bilan­cio cifre su cui è sem­pre pos­si­bile inter­venire in cor­sa. Siamo crit­i­cati per gli inves­ti­men­ti, lo sarem­mo sta­ti se non li aves­si­mo fat­ti. Questo è un bilan­cio al lim­ite, è gius­to che sia così».

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