venerdì, Dicembre 8, 2023
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Continua il programma Natale tra gli olivi

Bren­zone con­quista il lun­go­la­go garde­sano. Non è ques­tione di rival­ità cam­panilis­tiche. Non sono più i tem­pi in cui a Gar­da, per dis­pre­gio ver­so la gente bren­zonese, si dice­va: “Sen­to ‘na pés­ta, no sò ci ‘l sia, l’è ‘n bren­sonàl, Gesù Maria!” Oggi è tem­po di col­lab­o­razione. Nel nome del e del­la tradizione gas­tro­nom­i­ca. Il comune di Gar­da ha invi­ta­to al suo set­ti­mo Natale tra gli olivi la comu­nità di Bren­zone. Ques­ta ha rispos­to con una gior­na­ta che può riv­e­lar­si mem­o­ra­bile per gli appas­sion­ati del­la più rus­ti­ca, aut­en­ti­ca cuci­na lacustre.Oggi il ten­done ris­torante del lun­go­la­go pro­pone alcu­ni dei più son­tu­osi piat­ti del­la tipic­ità del trat­to più a nord di riv­iera. Si com­in­cia in musi­ca alle 11, sfi­la­ta del­la ban­da di Castel­let­to gui­da­ta da Pao­lo For­mag­gioni, che pi si tuffa tra le pen­tole a coor­dinare la sezione man­gerec­cia del­l’ap­pun­ta­men­to. Da mez­zo­giorno si com­in­cia a godere dei sapori lacus­tri e balden­si. Molti bren­sonài han­no tut­to­ra casa anche sul Monte : era­no i bài­ti pres­so i pas­coli su cui si por­ta­vano le vac­che d’estate.Ghiotta l’of­fer­ta per pran­zo. A com­in­cia­re dal­la polen­ta car­bonèra, mon­u­men­to del­la cul­tura culi­nar­ia del­l’Al­to Gar­da: polen­ta cuci­na­ta aggiun­gen­do olio, quat­tro for­mag­gi e tal­vol­ta salamel­la. E poi ecco servi­ti il bac­calà fat­to alla bren­sonàla, il in sal­sa e il mine­strone di fagi­oli e mar­roni del Bal­do. In più, gli oleifi­ci bren­zone­si (la Coop­er­a­ti­va Uliveti e i Pic­coli Pro­dut­tori di Castel­let­to) pro­pon­gono le bruschette con l’o­lio nuovo.A cena si esagera. Entra­no in cam­po tre ris­toran­ti di Bren­zone, fra i migliori in asso­lu­to per quan­to riguar­da la cuci­na di pesce di lago. Sono il ris­torante Alla Fas­sa di Castel­let­to, la Tav­er­na del Cap­i­tano di Por­to di Bren­zone e l’Os­te­ria al Pesca­tore di Castel­let­to. I pri­mi due sono con­sol­i­date pre­sen­ze del­la gui­da Osterie d’I­talia edi­ta da Slow Food, l’al­tro non è anco­ra nei cir­cuiti guidaioli solo per­ché è sta­to aper­to da poco, ma a con­dur­lo è Liv­io Parisi, un’en­ci­clo­pe­dia vivente del­la cuci­na locale. In pro­gram­ma una cena di gala: zup­pa di pesce di lago, bigoli con le sardéne, lavarel­lo in sal­sa, polen­ta e sisàm, polpette di cavasî, tin­ca e cavasî coi bìsi (pisel­li), frit­to mis­to di lago e dolce all’o­lio. Il tut­to per 30 euro. Per preno­tare occorre tele­fonare ai ris­toran­ti pro­tag­o­nisti del­la serata.Da domani appun­ta­men­to con l’Ap­pen­ni­no mod­e­nese e con il suo capolu­o­go, Pavul­lo nel Frig­nano. I pavulle­si ritor­nano sul lun­go­la­go garde­sano con la loro gas­trono­mia in questo fine set­ti­mana, da domani a domeni­ca. Con­quis­tano il ten­done ris­torante con la cuci­na degli Appen­ni­ni mod­e­n­e­si, con l’ag­giun­ta di musi­ca dal vivo: saba­to c’è Rena­to Tabar­roni, men­tre domeni­ca è di sce­na l’orches­tra «Nati suonati». In sala mostre un’e­s­po­sizione di e di artigianato.A favorire l’in­con­tro fra Pavul­lo e Gar­da è sta­to il vicesin­da­co Gian Pao­lo Rossi, orig­i­nario del­la cit­tad­i­na mod­e­nese. Ques­ta pre­sen­za nelle ultime edi­zioni del Natale tra gli olivi ha riscos­so buoni con­sen­si di pub­bli­co. Posizion­a­ta sostanzial­mente a metà tra la pia­nu­ra e l’Al­to Appen­ni­no mod­e­nese, all’in­cro­cio di diverse vie di comu­ni­cazione fra l’E­mil­ia e la Toscana, Pavul­lo ha conosci­u­to nel tem­po un con­sid­erev­ole svilup­po eco­nom­i­co e sociale. Oggi ha cir­ca 15mila abi­tan­ti, cinque volte Gar­da. Accan­to a un’a­gri­coltura mod­er­na basa­ta sul­la pro­duzione di Parmi­giano Reg­giano, si è svilup­pa­to negli ulti­mi decen­ni il com­par­to del­la pic­co­la e media indus­tria e del­l’ar­ti­giana­to del­la ceram­i­ca. È anche uno dei cen­tri di rifer­i­men­to del tur­is­mo enogas­tro­nom­i­co del­la zona: fa parte del­la Stra­da dei Vini e dei Sapori delle colline fra Bologna e Mod­e­na. L’itin­er­ario con­duce a conoscere prodot­ti d’ec­cel­len­za come l’ace­to bal­sam­i­co tradizionale, i funghi e i frut­ti di bosco, i pani e i salu­mi tipi­ci, le paste fres­che, i tortelli­ni, i vini, il miele, il noci­no e gli infusi di erbe mon­tane, il tartu­fo, la tipi­ca tor­ta Barozzi, le castagne e i mar­roni, la frut­ta, la pata­ta, oltre ovvi­a­mente al Parmigiano.Tornando al pro­gram­ma del Natale, è da seg­nalare che domani pros­egue la rasseg­na del­la com­pag­nia La Rumaro­la. Al pala­con­gres­si alle 21 va in sce­na La for­tu­na si diverte, per la regia di Pier Pao­lo Bat­tis­toli.

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