domenica, Aprile 28, 2024
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Il presidente della Comunità del Garda Mongiello lancia l’appello. Sabato un incontro. Ne discuteranno gli amministratori di Brescia, Trento e Verona

«Coordinare i soccorsi sul Garda»

Non esiste una persona giuridica che abbia il coordinamento generale del sistema di protezione civile nell’area gardesana. È questo uno dei problemi principali che il presidente della Comunità del Garda Giuseppe Mongiello esporrà agli Amministratori pubblici di Brescia, Verona e Trento nel convegno di sabato al Palazzo dei Congressi a Garda. Il problema della sicurezza impellente soprattutto durante l’alta stagione non solo sulle acque del Benaco, ma anche sulle strade e durante le manifestazioni sportive della zona. Un problema che si trascina da quando nel 1999 venne istituita la guardia costiera sul lago di Garda, l’unica esistente su acque interne in Italia. Da allora per sei anni in via sperimentale la Guardia Costiera pattuglia 24 ore su 24 per sei mesi (da maggio a ottobre) il lago di Garda, senza però aver mai ottenuto dallo stato un riconoscimento istituzionale che sancisse la Capitaneria di Porto a coordinatore generale del sistema di sicurezza del lago. È necessario superare il frazionamento che esiste tra le regioni – ha detto Mongiello – e istituire una figura che faccia da coordinatore delle varie forze di sicurezza. Il Presidente della Comunità del Garda chiede che venga realizzato un centralino diretto in loco per le emergenze, dal momento che fino ad oggi è il 118 che supporta tutte le operazione di soccorso; un tema che inciderà molto sul protocollo interregionale delle centrali 118 e il progetto estate sicura che verranno esposti durante l’incontro ai prefetti delle città e agli assessori provinciali e regionali di sanità e protezione civile di Trento, Brescia e Verona. Il tema della sicurezza è sempre stato un punto caldo negli ultimi anni sul lago di Garda. Una zona che è stata teatro di diversi incidenti sia sulle acque (Gorla 2003) che sulle strade. «La nostra filosofia è quella che non il paziente deve venire da noi ma noi dobbiamo andare dal paziente – ha spiegato Paolo Marzollo, responsabile del 118 di Brescia. Per questo motivo quest’anno abbiamo aumentato la presenza delle autoambulanze nella zona, ma soprattutto abbiamo deciso di utilizzare sempre di più le moto soccorso per evitare le code e gli ingorghi». Infine la Comunità del Garda ha annunciato che a maggio verrà effettuata un’esercitazione del 118, simulando un naufragio di un motoscafo con a bordo 20 persone.

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