giovedì, Maggio 2, 2024
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Capitale di 15,5 milioni di euro: 85% Catullo, 15% Provincia e Camera di commercio. Cavalli: «Primo passo». Sanson: «Un polo di sviluppo»

«D’Annunzio», è nata la Spa

L’aeroporto «Gabriele D’Annunzio» di Montichiari ha visto nascere ieri mattina a Villafranca la sua prima società di gestione autonoma. Dal costato della Catullo Spa si è staccata quindi la struttura che gravita in territorio bresciano. Una Spa con capitale sociale da 30 miliardi di lire, ossia 15 milioni e 500 mila euro (più del capitale della stessa Catullo, che assomma a 24 miliardi di lire, 12 milioni e 395 mila euro) sottoscritto per l’85% dalla Valerio Catullo Spa e per il restante 15% in modo paritario da Provincia e Camera di commercio di Brescia. «Si tratta del primo passo – ha commentato Alberto Cavalli, presidente della Provincia di Brescia -. Adesso si deve puntare alla realizzazione di un progetto industriale che sulla carta appare molto impegnativo e che necessita dell’ingresso nella nuova Spa dei partner tecnici». Oltre alla costituzione della nuova società che si chiamerà «Aeroporto Gabriele D’Annunzio Spa», cui sarà affidata la proprietà e la gestione dell’aeroporto di Brescia-Montichiari, il progetto prevede anche una struttura operativa autonoma con propri organi di gestione. Vi sarà un consiglio di amministrazione composto da nove membri, di cui sei saranno espressione della Catullo Spa e tre verranno indicati dalla Provincia e dalla Camera di commercio di Brescia. Fra questi verrà scelto il presidente. Anche la Catullo Spa concorda con il presidente Cavalli che «con la nuova società sarà possibile avviare la ricerca di un partner operativo che, con nuovi flussi di traffico e l’apporto di nuove esperienze gestionali, consenta allo scalo di Montichiari una crescita più rapida e un’abbreviazione dei tempi di raggiungimento del punto di pareggio». Chi teme che questa struttura bresciana possa essere in concorrenza con il Catullo di Villafranca dimentica che entrambi gli scali continueranno a fare parte di un «Sistema di area» promosso con convinzione dalla Catullo Spa, che dichiara a gran voce: «L’obbiettivo è quello di promuovere lo sviluppo dello scalo in un’ottica di complementarietà e specializzazione non conflittuale rispetto all’aeroporto di Verona, con il quale il D’Annunzio costituisce il Sistema aeroportuale del Garda». Soddisfatto il presidente della Catullo Spa, Fernando Sanson, che con i presidenti degli enti bresciani Franco Bettoni e Alberto Cavalli si era battuto affinché lo scorporo d’azienda venisse accettato all’unanimità dall’assemblea dei soci. Un’operazione che è filata via liscia, anche se il Comune di Verona non ha partecipato al voto, uscendo al momento dell’alzata di mano, sottolineando in tal modo ancora una volta la loro contrarietà al progetto di scorporo. Le quote dell’ente veronese assommano al 6,8%, contro un 86% circa di soci presenti e favorevoli, la Camera di commercio di Verona (20%), la Provincia di Trento (18%) e la Provincia di Verona (17%) prime fra tutti. «L’aeroporto di Montichiari è destinato a svolgere un ruolo importante sia per la favorevole collocazione geografica nella quale si trova, sia per le caratteristiche strutturali che possiede – ha dichiarato Fernando Sanson -. Con la maggiore partecipazione ed un più diretto coinvolgimento degli enti bresciani, la nuova società rappresenterà un forte polo di sviluppo delle economie dei territori in cui lo scalo si colloca». Infine, la direzione della Catullo Spa ha aggiunto che «il 2002 si è aperto all’insegna dell’ottimismo grazie anche al nuovo collegamento con Roma effettuato dalla compagnia aerea Gandalf, che sta riscuotendo un buon successo di pubblico».I sindaci: «Ora il piano per la crescita dell’area» I Comuni di Montichiari, Ghedi e Castenedolo sono pronti ad acquistare quote dell’aeroporto Gabriele D’Annunzio spa. L’annuncio è stato dato ieri, dopo la notizia del varo della nuova spa. I tre sindaci (Gianantonio Rosa per Montichiari, Osvaldo Scalvenzi per Ghedi e Gianbattista Groli per Castenedolo) avevano già spedito tre lettere all’attenzione del presidente della Provincia di Brescia, che condivide con la Camera di commercio sia il 10% delle quote in Catullo sia il 15% del capitale della D’Annunzio spa. Ma ieri i tre sindaci hanno voluto ribadire, accanto alla soddisfazione per l’avvenuto scorporo del Catullo, l’intenzione di sollecitare una risposta alla loro richiesta di quote e anche alla necessità di riunire con urgenza il Comitato territoriale per lo sviluppo dell’aeroporto, varato dalla Regione Lombardia ed affidato alla Provincia. Il sindaco Rosa di Montichiari aveva in più sedi affermato che «il consiglio comunale aveva inserito a bilancio un miliardo per acquistare quote del D’Annunzio» e ieri l’ha ribadito. Il sindaco Scalvenzi si è rammaricato che «il Comitato non si sia più riunito dal luglio scorso, ma è necessario farlo poichè privati ed imprenditori chiedono di costruire o di ampliare le loro aziende nelle aree attigue all’aeroporto e senza un piano di coordinamento molte operazioni sono ferme». Castenedolo non pone particolari problemi allo sviluppo aeroportuale ma chiede che «le esigenze della cittadinanza vengono rispettate con una viabilità migliore e tenendo conto che le rotte di decollo passano sulla testa dei cittadini di Castenedolo». Sia Ghedi che Castenedolo chiedono ad alta voce un maggiore controllo dello sviluppo dei servizi d’area, comprendenti la viabilità ed eventuali rumori notturni. A tal proposito sollecitano una riunione urgente del Comitato territoriale anche per capire chi coordinerà l’operazione a nome della Provincia dopo le dimissioni dell’assessore provinciale Vigilio Bettinsoli che aveva portato avanti un buon lavoro di coordinamento zonale.

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