A fronte della grave situazione idrica del Garda che, peraltro, interessa tutto il Paese (dato che il Garda rappresenta il 40% delle acque dolci in Italia), il Presidente della Comunità, Aventino Frau, ha convocato un incontro tecnico-operativo urgente, fissato per venerdì 27 aprile, volto non solo a definire collegialmente le più idonee iniziative per fronteggiare l’emergenza attuale, ma anche al fine di porre concretamente in essere progetti strutturali per il futuro.L’emergenza acqua è ormai un problema planetario. Senza inutili allarmismi come è consuetudine nell’azione comunitaria, dal Garda e per il tramite dell’ente che lo rappresenta unitariamente viene promossa una iniziativa tecnica e politica che mette allo stesso tavolo i soggetti interessati di monte, di valle e rivieraschi (Provincia Autonoma di Trento, Autorità di Bacino del Po, Agenzia interregionale per il Fiume Po, Sindaci rivieraschi, Consorzio del Mincio), allo scopo di trovare soluzioni condivise e realizzabili. Gli usi plurimi delle acque (umani, agricoli, idroelettrici ed industriali, turistici), senza perdere di vista i fondamentali aspetti qualitativi e l’ecosistema in generale, necessitano di una radicale riconsiderazione e di una moderna revisione, con il fondamentale impegno di interventi infrastrutturali, soprattutto per il settore agricolo.E’ necessario, secondo la Comunità del Garda, un nuovo e moderno approccio tecnico e politico al problema. Bisogna fare i conti con situazioni climatiche, bisogni, interessi, priorità, sensibilità, mutata situazione del territorio, incremento delle presenze antropiche, domanda e offerta turistiche, che non corrispondono ai parametri di 30-40 anni fa, allorchè fu delineato l’attuale modello gestionale della risorsa idrica.