L’affollata inaugurazione di ieri pomeriggio del restaurato antico fontanone di Stranforio, è avvenuta con una coreografia risalente agli inizi del secolo. L’apprezzato tuffo nel passato, ideato dall’assessore alla cultura, Ruggero Morandi, ha mostrato uno spaccato di vita d’altri tempi. Allora nel rione l’acqua arrivava solo al fontanone, suddiviso in due vasche, che rappresentava il punto d’incontro delle varie realtà locali. Una vasca serviva per abbeverare mucche, buoi e cavalli dei numerosi contadini della zona. L’altra, assai ampia, era un lavatoio frequentato dalle massaie di Stranforio per lavare i panni di casa. Ieri pomeriggio un gruppetto di donne, indossati gli abiti delle nonne e bisnonne con le immancabili gonne alle calcagna ed il foulard sul capo, hanno animato una seguita scenetta dei tempi che fu. Si sono messe attorno al lavatoio a lavare, con i metodi del passato, sapone e «bruschino», numerosi indumenti anch’essi confezionati come quelli usati dai loro avi. Si trattava, tra l’altro, dei classici lunghi mutandoni femminili, orlati di pizzo, dei camicioni bianchi da notte e dei «gilet» da lavoro che i contadini indossavano in ogni stagione. Il bucato è stato messo ad asciugare sull’immancabile filo di ferro sostenuto da due canne. Il lavatoio, per tradizione, era il luogo deputato ai pettegolezzi, animato dai «si dice» delle massaie e le maldicenze riguardavano gli abitanti del rione. La scena è stata rispolverata ieri pomeriggio e, per l’interesse riscosso, l’assessore Morandi è stato costretto a richiedere il bis alle improvvisate comparse.
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Il restauro delle «vasche» inaugurato ieri con una coreografia dei tempi andati