giovedì, Maggio 2, 2024
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La riapertura slitta di 9 giorni, i limonesi mugugnano

Gardesana, pullman a rischio

Slitta di nove giorni la riapertura della Gardesana occidentale che anziché il 13 sarà percorribile a senso unico alternato dal 23 marzo prossimo. A rendere necessario il rinvio alcuni imprevisti nel corso dei lavori (ritardi della fornitura di calcestruzzo e temperature particolarmente rigide) di sistemazione della nuova galleria, ma a preoccupare (e irritare) gli operatori turistici non è tanto il leggero ritardo, quanto le voci diffusesi nel centro lombardo riguardo la presunta impossibilità dei pullman di transitare nel nuovo tunnel. In parole povere, la galleria consentirebbe il passaggio a mezzi di altezza inferiore ai tre metri, mentre molti autobus – in particolar modo quelli tedeschi – sono alti 3 metri e 70 centimetri. Alla vigilia di Pasqua, quest’ipotesi è un vero incubo. «Esiste questa possibilità – spiega l’ingegner Raffaele De Col, tecnico responsabile del Servizio Viabilità della Provincia – perché i lavori sulla volta proseguiranno anche durante il transito delle vetture. Stiamo facendo tutto il possibile per evitare che questo accada e, lo posso affermare con serenità, è probabile che a metà della prossima settimana arrivino buone notizie in tal senso. Se così non fosse, però, esiste sempre il servizio di traghetti. Al di là di questo, però – bacchetta De Col – vorrei ricordare che anche prima il transito sull’intera Gardesana era consentito solo a pullman alti fino ad un massimo di 3 metri e 50 e gli autobus di altezza superiore passavano sì, ma ignorando i divieti. La Provincia di Trento – sottolinea il tecnico – ha affrontato grandi sacrifici, sia economici che turistici, per venire incontro alle esigenze di Limone e sarebbe bello che nel centro della sponda lombarda riconoscessero questi sforzi…» I sacrifici economici sono noti a tutti, ma cosa intende l’ingegner De Col quando parla di quelli “turistici”? Per “sacrifici turistici” – spiega il dirigente – mi riferisco alla grande area davanti alla centrale, dove è ben visibile l’enorme cumulo di materiale, e ai disagi che il cantiere ha provocato nell’intera zona a nord dell’entrata del tunnel. Sacrifici che la Provincia e Riva hanno accettato pur di rendere i lavori più rapidi possibile. È accaduto lo scorso anno, ma non è pensabile di mantenere per un’altra stagione una simile situazione. Entro i primi giorni di giugno, salvo imprevisti, saranno a posto l’imboccatura del tunnel, il litorale, il lungolago e la passeggiata».

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