lunedì, Dicembre 11, 2023
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Il belvedere dell’alto Garda

Sono poche le cime panoramiche come il Monte Altissi­mo di Nago, propag­gine set­ten­tri­onale del­la cate­na del Monte . Una posizione dom­i­nante sul le cui azzurre acque stan­no 2000 metri più in bas­so; è il pos­to da «dove si pos­sono meglio di ogni altro con­tem­plare le tante mon­tagne del Bres­ciano che si sten­dono oltre il Bena­co» è sta­to scrit­to. E poi le Dolomi­ti di Brenta e del­la Val di Fas­sa, i grup­pi del Pasubio e del Care­ga, i ghi­ac­ciai del­l’Adamel­lo, Carè Alto, Pre­sanel­la. Poco sot­to la vet­ta s’in­con­tra il rifu­gio Dami­ano Chiesa a nord del quale, su un’an­tici­ma che dom­i­na una pic­co­la chieset­ta, si trovano trin­ce­ra­men­ti del­la Grande Guer­ra. Facili sen­tieri si snodano sui suoi ver­san­ti. Si parte dal rifu­gio Graziani che si rag­giunge in auto da Affi o da Bren­ton­i­co e che se ne sta appol­la­ia­to poco sopra la Boc­ca del Creer. Appe­na sopra il rifu­gio si tro­va un biv­io di stra­dine; a destra si va al rifu­gio Campei e, subito, si tro­va un parcheg­gio dove si las­cia l’au­to. Si prende la stra­da ster­ra­ta di sin­is­tra qua­si sem­pre per­cor­sa da numerosi appas­sion­ati di moun­tain bike. La strad­i­na sale tor­tu­osa e un poco monot­o­na, ma i tor­nan­ti sono evitabili pren­den­do scor­ci­a­toie sas­sose ben seg­nalate da frec­ce rosse. Carat­ter­is­tiche con­for­mazioni roc­ciose a strati bianchi e strati rosa accom­pa­g­nano il cam­mi­no men­tre il rifu­gio Graziani si allon­tana sem­pre più in bas­so, dom­i­na­to dal­l’el­e­gante figu­ra del­la Cor­na Piana. A un tor­nante, sul­la destra, si stac­ca il «Sen­tiero dei 7 minu­ti», cosid­det­to dal tem­po che imp­ie­ga a portare gli escur­sion­isti sul­l’us­cio del rifu­gio Chiesa. Qui arri­va anche la strad­i­na ster­ra­ta abban­do­na­ta in prece­den­za. Anco­ra pochi pas­si e si arri­va all’er­bosa som­mità del­l’Altissi­mo ma val la pena anche di rag­giun­gere l’An­tici­ma Nordest dove, tra i trin­ce­ra­men­ti, si tro­va un ter­raz­zo con frec­ce che indi­cano le tan­tis­sime mon­tagne vis­i­bili. Tor­nati al rifu­gio si scende per un trat­to sul­la stra­da ster­ra­ta. Dopo il pri­mo tor­nante si tro­va a destra una frec­cia con l’indi­cazione per Cres­ta di Navene. Si scende per una larga ed erbosa mulat­tiera (una ex stra­da mil­itare) che zigza­ga per un trat­to per poi trasfor­mar­si in sen­tiero che, con una tra­ver­sa­ta a destra, por­ta al di sopra delle Laste di Tol­ghe. Si riprende la disce­sa sul sen­tiero che si mantiene sul ver­sante sud­est del­la cres­ta som­mi­tale. Ogni tan­to, sul­la destra, si stac­cano dei sen­tieri­ni (indi­cazioni) che si por­tano sul­la dor­sale, in pun­ti par­ti­co­lar­mente panoram­i­ci dove è pos­si­bili ammi­rare l’in­tero Bena­co sino al Gol­fo di Salò. Si con­tin­ua a scen­dere, si entra nel bosco e si arri­va a 1500 metri cir­ca nei pres­si d’un baracchi­no metal­li­co sul­la stra­da asfal­ta­ta che col­le­ga Boc­ca del Creer a Boc­ca di Navene. Se non è sta­ta pre­dis­pos­ta qui un’au­to bisogna risalire al rifu­gio Graziani lun­go la stra­da asfal­ta­ta per cir­ca 2 chilometri imp­ie­gan­do altri 45 minu­ti.

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