Cari Amici,
potete leggere nelle pagine che seguono le attività del Vittoriale degli Italiani nel 2019. Qui posso annunciare che i visitatori sono ancora una volta aumentati, da 265.146 nel 2018 a 279.328, con una crescita di 14.182 unità. È un risultato che ci fa ben sperare di raggiungere entro il 2021, secondo gli obiettivi, i 300.000 visitatori.
Ci aiuteranno, nel 2020, l’uscita nelle sale cinematografiche del film Il Cattivo poeta, un’eccellente coproduzione italo-francese girata al Vittoriale, che mette in risalto le ferme posizioni antinaziste di d’Annunzio nei suoi ultimi anni di vita. Inoltre, il 12 marzo verrà inaugurato il Parlaggio, finalmente pavimentato con marmo rosso veronese secondo la volontà di Gabriele d’Annunzio e il progetto del suo architetto Giancarlo Maroni. L’anfiteatro, progettato agli inizi degli anni Trenta e inaugurato nel 1953, per mancanza di fondi era rimasto tristemente incompiuto, una ferita di cemento nel cuore del Vittoriale. Dobbiamo questo risultato a un saggio investimento della Regione Lombardia, assessore alla Cultura Stefano Bruno Galli, che ha contribuito con 500.000 euro, e a un prestito a tasso zero, per lo stesso importo, della Banca Valsabbina, mentre il resto è stato messo direttamente dal Vittoriale.
E’ per noi un motivo di immensa soddisfazione avere completato l’Opera iniziata quasi cento anni fa da d’Annunzio e Maroni. Siamo altrettanto orgogliosi per l’aumento degli studiosi che hanno lavorato nei nostri Archivi, 190, il 30 per cento in più, e di avere recuperato – dopo 73 anni – l’Alfa Romeo “Soffio di Satana”, l’ultima auto di d’Annunzio.
Il successo maggiore, però, è forse un altro, impalpabile ma i cui effetti si vedono già: si tratta di avere dato un indirizzo corretto all’interpretazione dell’Impresa di Fiume. Ci siamo riusciti con il convegno internazionale di studi organizzato dal Vittoriale, durato tre giorni, con il libro Disobbedisco, nato dai nostri Archivi Fiumani e che ha avuto in otto mesi cinque ristampe, con decine di conferenze e incontri. Grazie al consenso di illustri storici, l’impresa dannunziana – che una storiografia d’antan considerava preludio al fascismo, se non addirittura sua anticipatrice – è apparsa in una luce nuova e più corrispondente alla verità storica: un’impresa che, partita dal nazionalismo irredentista, è sfociata nella ricerca di una nuova democrazia e di libertà inedite. Così l’immagine di d’Annunzio, rilanciata anche da numerosi programmi televisivi, è cambiata nella giusta direzione presso il pubblico.
E’ stato un servizio reso non soltanto alla sua figura storica e al Vittoriale, ma soprattutto alla cultura italiana, e di questo andiamo maggiormente fieri.