giovedì, Maggio 2, 2024
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Maria Rosaria Laganà ha subito sul tavolo un bel problema

Il commissario decide sulla Palazzina storica

È arrivata ieri pomeriggio verso le 16 Maria Rosaria Laganà, commissario straordinario nominato dal prefetto Giovannucci che ha chiesto al presidente della Repubblica lo scioglimento del Consiglio comunale dopo la mozione di sfiducia al sindaco firmata venerdì scorso dalla maggioranza dei componenti dello stesso. Il Comune vive l’esperienza del commissariamento per la terza volta e ieri, ad attendere il funzionario, vi era già una questione importante: la possibile cessione della Palazzina storica. La Consap, società incaricata della dismissione dei beni del demanio, ha già effettuato l’asta che ha un suo regolare vincitore: l’unico ostacolo prima della formalizzazione della vendita è ora l’autorizzazione della Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio. «Diciamo comunque che non tutto è perduto», spiega il segretario comunale Giovanni Peruzzi, «perché la Soprintendenza ha sempre parlato di inalienabilità del bene; e non c’è motivo di ritenere che ciò non possa essere confermato nel momento in cui alla stessa giungerà comunicazione ufficiale dell’esito della gara e la richiesta di autorizzazione alla vendita». Ma c’è chi non si sente affatto tranquillizzato dalle rassicurazioni. «E d’altra parte come si potrebbe? Nell’ultimo Consiglio comunale ordinario di lunedì scorso», dice Giulio Bichel, «ho espressamente chiesto conferma delle voci che parlavano di questa asta; il sindaco ha risposto che la documentazione ufficiale in possesso del Comune era ferma, invece, alla condizione di inalienabilità della Palazzina storica. Ora, invece, si apprende che il 15 luglio Consap aveva nuovamente scritto al Comune comunicando la revoca del provvedimento di inalienabilità e rinnovando l’invito all’esercizio di prelazione». Un invito rivolto anche a Provincia e Regione, che avevano risposto di non essere interessate all’acquisizione del bene; il Comune aveva, invece, scritto in data 12 agosto ribadendo la volontà di assegnazione dell’immobile: da tempo, infatti, da Peschiera è stata chiesta una trattativa per l’assegnazione definitiva dell’immobile a fronte delle spese sostenute per la sua manutenzione. Nella stessa lettera si chiedeva un chiarimento sia alla Consap che alla Soprintendenza per i beni architettonici visto che questa, nell’aprile del 2002, aveva scritto «tutta la Palazzina può considerarsi inalienabile… in quanto la stessa non pare suscettibile di frazionamenti». Un parere che la stessa Soprintendenza ha ribadito in un documento dello scorso 29 settembre, protocollato il 2 ottobre, indirizzato sia al Comune che all’amministratore delegato di Consap. Ma il 2 ottobre è arrivata a Peschiera anche la comunicazione della società che annuncia che la Palazzina storica era stata «messa in vendita al pubblico con avviso su Il Sole 24 Ore e Il Gazzettino del 17 luglio. In assenza dell’esercizio del diritto di prelazione, la procedura ha seguito il suo corso. Si precisa in proposito che sono qui pervenute diverse offerte fra le quali, nel rispetto della normativa vigente, è stata individuata quella vincente. La formalizzazione della vendita, tuttavia, avverrà solo previa autorizzazione della competente Soprintendenza regionale, che sarà esplicitamente richiamata nel contratto di compravendita, con l’obbligo dell’acquirente di ottemperare a quanto previsto nella autorizzazione». «Non resta che sperare nella Soprintendenza, ma non ci tranquillizza affatto», conclude Bichel, «che Consap concluda il suo ultimo documento precisando “non si ritiene che sussista alcun contrasto con quanto a suo tempo segnalato dalla Soprintendenza”. Se perderemo la Palazzina storica, chi dovremo ringraziare?».

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