venerdì, Aprile 19, 2024
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Operazione necessaria per eliminare larve nocive all’uomo e per facilitare la riproduzione dei pesci. Domani la potatura da Villa Canossa a Punta San Vigilio

Il Comune taglia il canneto

Non lo si faceva da anni: domani si taglia il canneto. Pare cosa da poco e invece è importante: per la salute del lago e la pulizia delle spiagge, per la vita degli uccelli acquatici che vi trovano rifugio e vi fanno il nido, per la riproduzione del luccio, della tinca, del cavedano. Perché questo è un ecosistema complesso e delicato. Ad assumere l’iniziativa è l’amministrazione comunale. L’operazione è affidata ad una ditta specializzata padovana. Si lavorerà sui due tratti di canneto nei pressi di villa Canossa, a metà strada fra Garda e punta San Vigilio. «Abbiamo ritenuto che fosse necessario intervenire», dice l’assessore all’Ecologia Stefano Franca, «perché l’ammasso di canne secche, che non sono state asportate da anni, faceva rischiare il collassamento del canneto». Ed i rischi correlati alla mancata manutenzione di questi relitti di vegetazione acquatica benacense sono parecchi. Li illustra Marcello Salier, dell’ufficio tecnico comunale di Garda. «In primo luogo, sulla canna vecchia trova il proprio habitat naturale un mollusco che funge da ospite intermedio alla larva della cercaria, responsabile, pare, di quelle fastidiose dermatiti che sono state a più riprese avvertite dai bagnanti: la cosiddetta “grattarola”. Poi, l’eccessivo sviluppo del canneto comporta problemi per la riproduzione di alcune specie di pesci, che non riescono a deporre le uova se trovano il fondale chiuso dalla vegetazione ristagnante. Poi i topi: in un ambiente degradato ci stanno a proprio agio. Quarto: nell’intrico di canne vanno a depositarsi rifiuti e bottiglie di plastica “spiaggiati” dal moto ondoso. Infine, un canneto troppo sviluppato negli anni, e quindi caratterizzato da un eccesso di materiale vegetale in decomposizione, comporta un difficile riciclo dell’acqua e quindi un decadimento complessivo dell’ambiente». Ma non c’è paura che provvedendo allo sfalcio delle canne si metta a repentaglio la sopravvivenza di questi microambienti lacustri? «No, perché il taglio dei polloni del canneto, anche se a prima vista può sembrare una variazione morfologica dei luoghi», spiega Salier, «in realtà si riduce ad una semplice potatura di contenimento, in quanto i rizomi della canna non vengono in alcun modo danneggiati». Insomma: le radici rimangono integre e le gemme sbocceranno a primavera e in estate, rendendo nuovamente rigogliosa l’area. Peraltro, per evitare di compromettere l’habitat delle molte specie di uccelli acquatici che nel canneto trovano rifugio, la pulizia riguarderà soltanto il cinquanta per cento dell’area. Così prescrive il regolamento provinciale sulla pesca nelle acque del lago di Garda. «Quello sul canneto davanti a villa Canossa», informa l’assessore Franca, «è il primo degli interventi che abbiamo in programma. Contiamo di pulire anche il canneto di San Vigilio entro metà febbraio». Dopo non si potrà più agire: il termine del 15 febbraio lo fissa il servizio caccia e pesca della provincia. Un limite temporale che serve a tutelare l’habitat di riproduzione dei volatili più precoci.

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