giovedì, Novembre 14, 2024
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Inascoltato l’appello del sindaco Armando Luchesa per cercare di salvaguardare lo storico edificio di tre piani. Buchi nel soffitto, travi a pezzi e acqua che si infiltra nelle mura

Il Genio tace, la polveriera marcisce

Ha suscitato solidarietà da più parti politiche la situazione fatiscente in cui versa l’edificio della ex polveriera e la proposta di vendita della Consap per conto del ministero della Difesa. Ad oggi però, in attesa che la matassa si sbrogli, non si conta ancora nessun intervento concreto da parte delle autorità competenti e le condizioni dell’edificio peggiorano sempre più. «Noi non ci siamo arresi», ha dichiarato il sindaco Armando Luchesa, «e stiamo continuando a sollecitare il Genio militare di Verona affinché intervanga con alcune opere di manutenzione a favore della polveriera. Le infiltrazioni d’acqua, i buchi che si aprono nel soffitto e le travi in legno che marciscono non possono aspettare ancora. Ma fino ad oggi abbiamo ricevuto in cambio solo parole e promesse». L’impegno del primo cittadino rivolese e di tutta l’amministrazione comunale a favore del recupero dello stabile ha trovato disponibilità anche nel sottosegretario alle Riforme Aldo Brancher e nel senatore Umberto Chincarini. Quest’ultimo ha stilato anche un’interrogazione con richiesta di risposta scritta consegnata al ministero della Difesa, al ministro dei Beni e delle attività culturali e al ministro dell’Economia e della finanze. «La storia del nostro paese e la conseguente tutela dei monumenti che la testimoniano è un aspetto che va al di là degli schieramenti politici come anche delle esigenze economiche dello stato», ha affermato il senatore. «Per questo mi sento molto solidale con il sindaco di Rivoli e tutta la comunità, che si sono dimostrati sensibili al problema, richiedendo ripetutamente l’utilizzo e la concessione in uso dell’edificio.» Infatti, come ben spiegato da Luchesa, i problemi che riguardano la polveriera sono due: «Uno tocca da vicino le condizioni in cui essa si trova e che necessitano di interventi urgenti e mirati prima che la situazione precipiti definitivamente. Il secondo, ma non meno importante, riguarda invece la proprietà della polveriera stessa, per cui Consap ha proposto chiare condizioni di vendita al prezzo totale di 400 mila euro. La situazione sui due fronti? La polveriera continua a marcire e per l’acquisto da parte del Comune, data la cifra, non se ne parla neppure». Ma a Rivoli la polveriera non è l’unica struttura di proprietà del demanio. Sorta nella Valdadige, fin dai tempi remoti zona di transito ed importante via di comunicazione e di conquista, anche Rivoli è stata nel tempo presidiata e difesa come luogo strategico. Basti pensare al monumento che più di tutti la caratterizza, il forte austriaco Wohlgemuth, che, di proprietà statale come la polveriera, gode dal gennaio del 1997 di una convenzione con il Comune rivolese. «Per il forte e la caserma Massena, che fa parte dello stesso compendio militare, la nostra amministrazione ha richiesto e ottenuto cinque anni fa una convenzione che ci permette di utilizzare tutti gli spazi dei due edifici e ci obbliga ad averne cura, provvedendo ogni anno alla manutenzione ordinaria delle strutture», ha spiegato Luchesa. «Si tratta di una formula che permette alla comunità di usufruire di un monumento importante e nel contempo fa in modo che lo stesso non venga abbandonato e rovinato dall’incuria. Una formula insomma che calzerebbe bene anche per la polveriera, come del resto ho già più volte dichiarato». Niente da fare invece per l’edificio di tre piani utilizzato fino agli anni ’60 come deposito di munizioni e di polveri esplosive. Mentre pende sul Comune una messa in vendita ad un prezzo davvero impossibile, e che del resto non si proccupa della conservazione del bene stesso, continuano le promesse di interventi di manutenzione che non arrivano mai.

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