giovedì, Maggio 2, 2024
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Le campane suonano a festa per Comboni verso la santificazione

Il missionario gardesano morì nel 1881

La notizia, ormai ufficiale, che il limonese Daniele Comboni, proclamato Beato da Giovanni Paolo II il 17 marzo 1996, verrà canonizzato, ha entusiasmato il piccolo centro gardesano che ospita la casa natale del missionario. Appena la notizia si è diffusa, le campane hanno suonato a festa e l’annuncio si è propagato in un attimo. Soddisfazione da parte di tutti, compreso il sindaco Battista Martinelli, che ha voluto sottolineare l’importanza dell’evento nel bel mezzo della riunione annuale del Consorzio turistico «Riviera dei Limoni». Per il piccolo ma famoso centro gardesano, una delle perle turistiche del lago di Garda, la canonizzazione è un motivo di orgoglio in più. Soddisfazione palese regna anche tra i padri comboniani, che gestiscono la casamadre di via Tesol: «Questo tempestivo riconoscimento è la conferma che Comboni è stato un vero missionario e un profeta dell’Africa» rispondono i padri comboniani. «Comboni, limonese, vissuto tra il 1831 ed il 1881, è stato il primo vescovo cattolico nell’Africa centrale, dove ha operato per decenni (nel Sudan) e dove è ora sepolto. Ha lavorato tutta la vita con l’ideale di vedere gli africani artefici e protagonisti della loro rinascita». Determinante per la santificazione è stato il riconoscimento del miracolo operato da Comboni su una donna musulmana, particolare al quale i padri comboniani attribuiscono particolare valore. Comboni partì per la missione ancora giovane: aveva 26 anni e si diresse verso il Sudan. Dieci anni appresso, nel 1867, fondò l’Istituto per le Missioni Africane e, nel 1872, la Congregazione delle Missionarie Comboniane. Venne consacrato vescovo di tutta l’Africa Centrale nel 1877. Morì a soli 50 anni, dopo avere condotto la sua esistenza tra enormi sacrifici. La sua casa natale di Limone è, oggi, meta di pellegrinaggi e di preghiera. Collocata in località Tesol, annessa alla casa vi è una grande limonaia (in passato conteneva un centinaio di piante di limone) e domina il lago circondata da uno stupendo oliveto. Adesso, la casa del sacerdote è divenuta un luogo di accoglienza per persone che desiderano approfondire il loro impegno cristiano e missionario. Vi si trova anche un museo che presenta l’Africa di Daniele Comboni, i suoi viaggi e le tragiche situazioni che si trovò ad affrontare. Mostra e museo presentano oggetti di origine africana di notevole originalità ed interesse. L’unico invito dei padri – che danno il loro benvenuto ai visitatori – è al rispetto del silenzio e della preghiera delle altre persone.

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