giovedì, Maggio 2, 2024
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Domenica la sfida clou della sagra che apre i battenti stasera con i «Castadiva»

Il palio delle botti «accende» la Valdadige

Oggi, domani e domenica torna a Belluno la tradizionale Sagra della botte – Ottavo palio della Valdadige, una tre giorni tra musica, enogastronomia, tradizione e danza all’insegna della solidarietà con la parrocchia. La festa, che non esclude dal calendario nemmeno i mondiali di calcio, è stata organizzata dall’associazione socioculturale e sportiva «Quei de Belùm» ed è sostenuta dal Comune e dalla Cantina sociale Valdadige di Rivalta.Tutto inizia stasera alle 19 con l’apertura dei chioschi gastronomici che, come tutte le sere, proporranno maccheroncini con sugo di coniglio, trota in carpione con polenta, misto alla piastra, vini tipici della Cantina sociale Valdadige e, dalle 21, il concerto dei Castadiva.Domani gli stand culinari aprono sempre alle 19. Alle 21, su maxi schermo, proiezione della partita Italia-Usa, con intrattenimento musicale a seguire. Domenica 18 giugno, solennità del Corpus Domini, messa alle 11con processione e benedizione eucaristica, al termine sarà possibile pranzare ai chioschi. La gara della botte per l’ottavo palio della Valdadige inizia alle 17.30. E’ una sfida atipica, che consiste nel far rotolare una botte barrique per le vie del paese, spingendola solo con le mani e superando ostacoli. Vi partecipano varie squadre di giovani che si contendono appunto il cosiddetto palio della Valdadige, un enorme stemma di Belluno. Alle 21 la serata prosegue con musica caraibica ed esibizione di ballo con la scuola di danza di Rovereto «La Fenice» del maestro Gios Thomas.«Quei de Belùm», oltre alla cucina tradizionale, hanno pensato anche a spuntini più veloci, come panini con carne salà e pancetta, wurstel e patatine fritte, bibite e birra alla spina, gelati e caffé per tutti. Tutto il denaro raccolto andrà in beneficenza: «Sarà cioè impiegato per sistemare la canonica che è in cattivo perché grava nell’abbandono da anni. Il parroco di Belluno vive in comunità a Dolcé, ma il fabbricato va reso comunque ospitale per accoglierlo se desiderasse fermarsi, e per ricevere anche i tanti gruppi giovani di passaggio», spiega il sindaco Virgilio Asileppi.

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