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Il lavori di restauro dei giardini rispetteranno il progetto del maestro italiano

Il parco della Rocca resta di Pietro Porcinai

La battaglia di Paolo Matteotti è durata anni, ma alla fine, in extremis, è stata vinta: il giardino di Porcinai è salvo. Stiamo parlando dell’area verde antistante la fortezza della Rocca, progettata nel lontano 1964 da Pietro Porcinai, massimo paesaggista italiano, che rischiava di essere completamente distrutta per lasciare il posto ad un parco disegnato ex novo da un pur valido architetto.A dicembre dello scorso anno, però, dopo aver scritto decine di lettere e aver smosso mari e monti, Paolo Matteotti, responsabile della commissione comunale per il verde pubblico, è riuscito nella non facile impresa di fermare la macchina burocratica e di salvare il gioiello di uno dei “maestri del verde”, riconosciuto a livello internazionale. A poche settimane dall’inizio dei lavori, si è deciso di attuare sul parco un intervento di “restauro” piuttosto che uno di “ristrutturazione”. Una decisione, questa, arrivata alla fine dello scorso anno, quando si è tenuto un incontro a cui hanno partecipato Milena Matteini, per lunghi anni “braccio destro” di Porcinai, e l’architetto Giorgio Rigo, presidente di Italia Nostra. Matteini ha riconosciuto nel progetto del parco la mano del maestro e ha fornito alcuni consigli, necessari anche alla luce dei mutamenti avvenuti nel corso dei decenni. Le due principali novità sono rappresentate dal trasferimento della statua di San Giovanni Nepomuceno e dalla decisione di aprire il portone centrale della Rocca. E così, fatta salva la nuova piazzola davanti al portone, lo spazio verde manterrà l’impronta voluta dal maestro: il grande prato verde sarà conservato senza nuovi percorsi, sul perimetro verranno messe nuove panchine (Matteini avrebbe voluto che per ognuna di esse ci fosse un cespuglio di fondo, ma questa soluzione potrà essere attuata solo più avanti) e il percorso esistente con piastre di pietra sarà affiancato da un altro che consentirà l’accesso di carrozzine e disabili. «Sono molto soddisfatto – rivela Matteotti – perché il parco Porcinai è stato salvato proprio all’ultimo momento. Fondamentali, per questo risultato, sono stati l’impegno di Adalberto Mosaner e la grande disponibilità dell’architetto Sandro Aita che, incaricato dalla Provincia di redigere il nuovo progetto, ha messo da parte la propria idea per “attualizzare” quella di Porcinai». Il parco sarà pronto per la prossima primavera e la spesa – aspetto non secondario – dovrebbe essere molto inferiore ai 500 milioni stanziati inizialmente per attuare cambiamenti radicali. Alla fine, Riva avrà un nuovo, prezioso “monumento” da mostrare ai turisti, agli appassionati e agli studiosi del settore. «All’entrata – conclude Matteotti – verrà posta una targa per spiegare al visitatore che l’area è stata restaurata da Sandro Aita su progetto originale di Pietro Porcinai».

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