mercoledì, Maggio 1, 2024
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Graziano Riccadonna, presidente dell'associazione Riccardo Pinter, contro l'ipotesi di utilizzo a parcheggio sotterraneo

Il rifugio antiaereo, documento storico non passerella

Graziano Riccadonna, presidente dell’associazione Riccardo Pinter, prende posizione contro le ipotesi di utilizzo del tunnel residuato bellico come collegamento fra il parcheggio in roccia sotto il Bastione ed il centro cittadino. «Da sempre area di confine, il nostro territorio è cosparso di resti storici, costruzioni, gallerie risalenti all’età fortificatoria che va dai forti austro-ungarici della prima Guerra mondiale ai tunnel e fortificazioni del secondo conflitto. Ogni anno che passa il grido d’allarme per salvaguardare tali resti storici deve essere più alto, di fronte ai molteplici attacchi che provocano la loro scomparsa. Di fronte agli avvenimenti storici, non possiamo fare differenze tra resti della I e della II guerra mondiale, anche se questi ultimi appaiono meno affascinanti. Atteso il grande interesse suscitato dal recupero dei forti austro-ungarici, di cui abbiamo bella testimonianza localmente a Nago, sul Brione, sul Tombio e sulla Ponale, non altrettanto interessamento si può registrare in merito alle fortificazioni e ai rifugi della II guerra mondiale. Sicuramente la “guerra sporca”, dei nazisti contro le libere democrazie, è meno affascinante della “grande guerra” condotta dagli imperi centrali in un’Europa ancora romantica e legata al mito delle nazioni. Ma ciò non significa assolutamente screditare l’importanza sia strategica che fortificatoria e bellica delle fortificazioni risalenti al periodo che va dal 1940 al 1945, e che formavano un sistema difensivo altrettanto importante di quello austro-ungarico. Lo studio recente de “La Giurisdizione di Pènede” mette in rilievo la sua appartenenza, con altre postazioni trentine, alla “Blaue Linie”, estrema linea difensiva nazista in previsione dell’arroccamento nella zona delle Alpi, mentre per la città di Riva l’opera consisteva in un poderoso sistema di rifugi antiaerei. Questi documenti, relativi a un’epoca passata e drammatica, ma da non dimenticare, possono secondo la nostra Associazione costituire non una palla al piede dell’Ente pubblico, ma una risorsa culturale e, perché no? anche turistica: se salvati potrebbero benissimo essere trasformati senza alcuna nostalgia guerrafondaia in utilissimi strumenti di conoscenza. Va ricordato che le opere relative alla seconda guerra sono composte a Riva da un ricovero antiaereo (sviluppo 98 metri) che si sviluppa come un bunker da vicolo dell’Usignolo; tali opere, perfettamente utilizzabili e di proprietà comunale, consistono nel grande rifugio antiaereo che collega i due lati della circonvallazione con ingresso dall’Usignolo. Poco sopra esiste un secondo percorso a tunnel, anche più lungo (135 metri), in via Molte Oro, risalente invece alla Grande guerra. Per quanto riguarda il territorio comunale di Nago/Torbole, esiste tutto un sistema difensivo basato su rifugi e bunker per la difesa militare ma anche per gli abitanti.Se è condivisibile l’obiettivo comunale di trovare aree per i parcheggi risparmiando territorio e tutelando l’ambiente paesaggistico, non bisogna dimenticare l’importanza della vicenda storica per la collettività, non solo presente ma anche futura. Da qui il nostro appello, che raccoglie il grido d’allarme già lanciato dagli studiosi per la salvezza dei tunnel – rifugio da un lato, dei resti fortificatori dall’altro, prima di qualsiasi ipotesi di parcheggi in roccia. Naturalmente il piano di salvaguardia e promozione di tale ingente patrimonio non è possibile senza un adeguato studio d’insieme, da realizzarsi in tempi futuri.Come Associazione fortemente impegnata nella salvaguardia del patrimonio storico pensiamo che il patrimonio fortificatorio richieda non solo una particolare attenzione, di cui l’Amministrazione comunale ha dato prove positive, ma anche una tempistica adeguata in grado di far concretamente una tutela attiva. Per quanto ci riguarda, insieme con il Gruppo ricerca e studi Monte Tombio, ci dichiariamo pienamente disponibili alla collaborazione».

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