lunedì, Aprile 21, 2025
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Incontro con gli studenti di quarta e di quinta. La lezione di un tecnico agli allievi dell’istituto «Battisti»

Il terremoto del 2004 ora è entrato in classe

Il terremoto che nel novembre 2004 ha colpito il territorio del Garda e della Valsabbia dopo un anno è «entrato in classe». Infatti l’ingegner Carlo Giacomelli, responsabile dell’Ufficio struttura e sviluppo del territorio, sede di Brescia, ha tenuto un lungo incontro con gli studenti delle classi quarte e quinte del corso geometri dell’Istituto tecnico Battisti di Salò, coadiuvato dai suoi collaboratori, ingegner Alfredo Bertoli e geometra Carlo Canipari. Si è trattato di un dibattito aperto anche ai tecnici comunali, che non hanno mancato di portare il loro contributo. Al centro dell’attenzione come si diceva il sisma del 24 novembre 2004, che ha lasciato segni fin troppo evidenti su migliaia di case nel territorio fra Salò, Roè Volciano, Vobarno e Sabbio Chiese. Dopo la violenta scossa sono state ben ottomila le verifiche di agibilità svolte dai tecnici. Senza contare le innumerevoli famiglie che si sono trovate senza alloggio, e ancora oggi non sono rientrate nelle loro abitazioni. Continui i riferimenti alle norme tecniche da adottare per realizzare strutture antisismiche. Fra «lucidi» e diapositive sono stati presentati gli effetti disastrosi su vari tipi di fabbricati, e le soluzioni da adottare caso per caso, per rimediare ai guasti sulle strutture. Al termine della conferenza abbiamo posto alcune domande a Giacomelli che, in anni lontani, prima di passare alle dipendenze della Regione Lombardia, è stato docente proprio al Battisti. Lei ha seguito il dopo terremoto, giorno per giorno. Come ha reagito la gente? «Per quanto ho potuto vedere in altre situazioni simili, il sistema ha funzionato meglio a Brescia – risponde l’ingegnere -, mettendo in campo tutte le risorse disponibili, umane, tecniche e finanziarie. Nello spirito di sussidiarietà che impronta il lavoro della Regione, la collaborazione fra le istituzioni ai vari livelli è stata continua e molto positiva. Tutti, dal privato al pubblico, hanno dato il meglio, condividendo quotidianamente le scelte e le procedure da adottare. Ciò ha permesso il recupero di buona parte dei fabbricati danneggiati». Che impressione le ha fatto tornare fra i banchi di scuola? «Non è la prima volta che mi succede. Abbiamo già tenuto convegni al Tartaglia di Brescia e al Cossali di Orzinuovi con incontri dedicati ai futuri geometri. Sono soddisfatto di avere partecipato qui a Salò all’iniziativa del dirigente, prof. Cosimo Calò. I momenti di scambio fra le diverse realtà dovrebbero essere più frequenti, e inseriti nel curriculum degli studenti. A tal proposito ritengo importante programmare nel futuro interventi formativi mirati su questioni reali del territorio. Penso ad esempio all’uso e alla conservazione delle risorse idriche, alla difesa del suolo, alla normativa relativa ai lavori pubblici. Da parte mia e dell’ufficio che rappresento nessun problema per rispondere positivamente alle richieste del mondo della scuola». «Un ringraziamento sentito a Giacomelli ed alla sua equipe -afferma Calò-. Questo modo di insegnare è molto stimolante, poichè si apre all’esterno. E’ un modo di far lezione che piace ai ragazzi, e che da noi trova docenti impegnati per una concreta realizzazione».

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