domenica, Maggio 5, 2024
Beilngries gemella. È ufficiale

In Comune

Dicono: «Sposa bagnata, sposa fortunata». Allora il matrimonio fra Garda e la cittadina bavarese di Beilngries dev’essere di quelli propizi, visto che il gemellaggio sancito nel fine settimana è all’insegna della pioggia torrenziale. La partnership fra la località rivierasca e il centro tedesco è stata formalizzata giovedì sera in Consiglio comunale e poi venerdì mattina in municipio con una cerimonia ufficiale, finita con una mangiata di piatti tipicamente tedeschi sotto il tendone ristorante del Natale tra gli olivi, gestito in questo fine settimana proprio dai «gemelli» della Baviera, col sindaco Franz Xaver Uhl in prima fila. E se la gastronomia germanica è lontana anni luce da quella lacustre, c’è da dire che Garda e Beilngries, a voler proprio cercare la affinità, un qualche legame alimentare ce l’hanno. Sta nel nomignolo appioppato ai loro cittadini. I gardesani sono «màgna àole» perché i progenitori potevano permettersi a pranzo solo le piccole alborelle («àole» in dialetto) pescate nel lago. Gli abitanti di Beilngries sono definiti Zwiebeltreter, che significa «calpestatori di cipolle», a ricordo della loro origine contadina. Tant’è che sul depliant della località appare costantemente proprio la cipolla. E se proprio proprio si volesse metter d’accordo tutti a tavola, ecco che la consuetudine benacense avrebbe di che far contenti gli uni e gli altri, visto che tra i più antichi piatti del lago c’è il «sisàm», fatto appunto con le alborelle e le cipolle. Un’idea: perché i ristoratori di Garda non potrebbero adottare le cipolle dei loro «gemelli» bavaresi per questa ricetta? Al di là delle ipotesi culinarie, il gemellaggio, dopo quattro anni di fidanzamento, è dunque stato suggellato dallo sposalizio. Votato dal Consiglio comunale gardesano all’unanimità e quasi da quello tedesco, visto che la delibera bavarese reca la macchia di un voto contrario. «Questo gemellaggio», ha commentato in consiglio il sindaco di Garda Davide Bendinelli, «è un fatto singolare per la vita amministrativa della nostra cittadina, perché mai sino ad ora era stata presentata un’ipotesi di questo genere, anche se sono stati instaurati profittevoli rapporti di collaborazione con varie località estere». L’idea era già nata con la passata amministrazione, e l’ex sindaco Giorgio Comencini, oggi seduto al banco della minoranza, ha sottolineato la soddisfazione di veder coronato un progetto che «seppur solo abbozzato, intendevamo portare a compimento». Insomma, tutti contenti a Garda di avere una città gemella in Baviera, terra che, tra l’altro, è un’ottima fornitrice di turisti per l’economia turistica gardesana. E pensare che il tutto è nato per un casuale incontro del sindaco Uhl con un imprenditore di Garda, Mario Faraoni, che s’è fatto portavoce con il comune rivierasco. È proprio vero che le vie dei gemellaggi sono insondabili ed infinite. Ora comunque si aspettano i frutti: il protocollo d’intesa prevede scambi culturali, mostre, concerti e rappresentazioni artistiche, incontri tra scolaresche, eventi sportivi, pubblicità turistica condivisa, iniziative gastronomiche. Toh che ritorna la cucina…

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