giovedì, Aprile 18, 2024
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Grazie alle precipitazioni i livelli dei laghi bresciani tornano a salire e la stagione agricola va chiudendosi con perdite tutto sommato limitate

La pioggia «spegne» la grande sete

Anche quest’anno le piogge d’agosto scacciano l’incubo siccità. Dopo mesi di angoscia per agricoltori e operatori turistici, i livelli dei laghi bresciani tornano a crescere, anche se rimangono comunque sotto la media storica. E come da 5 anni a questa parte ritorna forte l’appello delle istituzioni che gestiscono i bacini idrici e le portate dei fiumi:concertare interventi strutturali per non doversi trovare, ad ogni inizio estate, a parlare di emergenza. E in questi tempi di sconvolgimenti climatici, è facile passare da un allarme all’altro: adesso sono le forti piogge a fare paura. Ieri sera il primo «assaggio» con temporali e qualche chicco di grandine in tutta la provincia ma la stato di preallarme della Protezione civile resta in vigore fino alle 22 di stasera.GARDA. Le avanguardie delle piogge hanno raggiunto l’altra notte il Garda: a Puegnago ne sono cadute 16 millimetri a Puegnago, 5,6. «Le precipitazioni sono state una vera boccata d’ossigeno per il lago -taglia corto Pierlucio Ceresa, segretario genereale della Comunità del Garda-. Il livello idrometrico di Peschiera non è mai sceso sotto i 10 centimetri sopra lo zero, evitando il raggiungimento del minimo storico di più 80 millimetri raggiunto nel settembre del 2003». Le piogge però non hanno mandato in soffitta il piano per l’emergenza idrica concertato con l’Aipo, autorità interregionale per il fiume Po: da ieri mattina lo scarico nel Mincio è stato ridotto a 40 metri cubi/secondo mentre il disciplinare permetterebbe un emungimento fino a 88mc/sec. Domani a Parma è convocata un’altra assemblea dell’Aipo per fare il punto della situazione. Qualora il lago dovesse toccare quota +6 centimetri sullo zero idrometrico (ipotesi che potrebbe verificarsi a settembre) verranno definitivamente chiusi i rubinetti al Mincio, garantendo solamente il deflusso vitale.SEBINO. Anche Massimo Buizza, direttore generale del consorzio dell’Oglio, tira un sospiro di sollievo: «fortunatamente qualche pioggia nella seconda metà di giugno e nei giorni scorsi hanno evitato che la crisi idrica si evolvesse in modo drammatico. Eppure c’erano tutte le premesse, visto che dopo un inverno molto secco anche aprile e maggio erano passati senza precipitazioni». Il Sebino ha raggiunto la sua quota minima una decina di giorni fa (-7cm sullo zero idrometrico): 30 cm di lago in più rispetto al 2003. Ruolo importante è stato coperto da Bernardo De Bernardinis, commissario per l’emergenza idrica, che ha imposto ingenti rilasci d’acqua dai bacini idroelettrici montani: un apporto fondamentale per garantire livelli discreti al Sebino, nella tutela anche del turismo oltre che del comparto agricolo.

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