giovedì, Maggio 2, 2024
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Niente intesa con il Comune sulla sede del mercato settimanale

La rivolta degli ambulanti

Sirmione ha deciso di sfrattare definitivamente il mercato del venerdì dal centro storico, ma così rischia di fronteggiare una clamorosa protesta dei commercianti ambulanti, già esasperati da nove mesi di esilio alla frazione Lugana (con pesante calo delle vendite) e ora intenzionati ad adottare la linea dura dopo il fallimento delle trattative con la giunta comunale. La forma di protesta scelta dagli ambulanti non sarà all’acqua di rose: tutti i venerdì a partire da oggi, a mezzogiorno, sfileranno a passo d’uomo con i loro cinquanta furgoni sull’unica strada esistente tra Colombare e il castello, intasando il traffico e colpendo duro proprio il punto debole di Sirmione, cioè la viabilità nella penisola. Un colpo, due colpi: oltre al corteo del venerdì i furgoni sfileranno anche il sabato, ma in quel giorno non saranno solo cinquanta, perché a dar man forte alla protesta chiameranno anche i colleghi ambulanti dei paesi vicini, in nome della solidarietà di categoria. Oggi stesso, a titolo dimostrativo, i cinquanta commercianti terranno un presidio davanti al municipio. Poi dalla settimana prossima, se non ci sarà una schiarita, scatteranno i cortei-lumaca. Anche la Questura è già stata avvisata. «Non vogliamo ricattare il paese e ci spiace per i disagi, ma non abbiamo più alternative ­ spiegano i portavoce degli ambulanti Emanuele Fornari e Rita Guerreschi, rappresentati nella vertenza dai sindacati Anva Confesercenti e Fiva Ascom -. In periferia non viene gente al mercato, le vendite sono calate del 90 per cento ma noi dobbiamo mantenere le nostre famiglie: ognuno di noi ha mutui da pagare, investimenti da ammortizzare, rate che scadono. Siamo cinquanta piccole aziende, tutte con regolare licenza e tasse pagate: non possono ammazzarci così». Mediazioni? Possibili accordi con la giunta comunale? L’accordo sembrava fatto fino alla settimana scorsa, ma poi è saltato. E in realtà è da mesi, anzi da anni, che si fanno e si disfano trattative sul mercato del venerdì, originariamente collocato in piazzale Monte Baldo (vicino allo Space Boat) e spostato alla Lugana nell’ottobre scorso per due motivi: liberare i parcheggi dalle bancarelle e garantire un servizio di vicinato alla frazione. Gli ambulanti dapprima hanno fatto ricorso al Tribunale amministrativo contro lo spostamento, poi hanno fatto buon viso ma, commercialmente, si sono dovuti ricredere amaramente: «È stato un flop ­ spiegano i commercianti ambulanti – alla Lugana non vendevamo quasi niente, e allora siamo tornati in comune per trattare. Fino alla settimana corsa il compromesso sembrava a portata di mano: il sindaco Ferrari ­ raccontano gli ambulanti ­ aveva accettato di riportare cinquanta bancarelle sul lungolago Diaz, aspettavamo solo la firma dell’ordinanza, ma il 30 giugno il tavolo è saltato per l’opposizione dei tre assessori Signori, Mattinzoli e Cristini. Il vicesindaco Mattinzoli ha minacciato addirittura le dimissioni se il mercato fosse tornato sul lungolago: «Quando gli abbiamo chiesto il perché, ci hanno risposto che dovevamo capirlo da soli. Noi speriamo invece che siano loro a capire la nostra situazione».

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