lunedì, Ottobre 2, 2023
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La «Spia d’Italia» ha fatto scuola

La «Spia d’I­talia» a Lona­to, nata nel 1700 come gia­rdi­no di cac­cia, divenu­ta durante le battaglie di San Mar­ti­no e Solferi­no, il quarti­er gen­erale del­l’e­serci­to piemon­tese, è dai pri­mi anni ’60 affer­ma­ta azien­da agri­t­ur­is­ti­ca. La sua sto­ria, un mod­el­lo di agri­t­ur­is­mo, che è sta­to stu­di­a­to per un intero anno sco­las­ti­co dal­la classe 5ªA del­l’Is­ti­tu­to tec­ni­co Lui­gi Bazoli ind­i­riz­zo Igea di Desen­zano. Il lavoro è sta­to coor­di­na­to dal­la pro­fes­sores­sa Guia Bolog­nani. Una ricer­ca non solo stori­co-geografi­co ma che ha anche anal­iz­za­to l’in­tera nor­ma­ti­va nazionale e regionale del­l’agri­t­ur­is­mo, la con­tabil­ità del­la spia d’I­talia per con­clud­ere con un inter­vista al tito­lare Andrea Guet­ta. I pri­mi lavori che ven­nero avviati nel­l’azien­da riguar­da­vano la ristrut­turazione del­la vec­chia casa coloni­ca, di una vil­la risalente al 1800, denom­i­na­ta «Spia d’I­talia» (il suo nome deri­va dal fat­to che, dal­l’al­to del­la sua posizione si pote­vano osser­vare i movi­men­ti in pia­nu­ra) e la real­iz­zazione di un pro­fon­do poz­zo per l’ir­rigazione dei campi. Mai, fino ad allo­ra, i campi del «Tira­col­lo» era­no sta­ti irri­gati dal­l’uo­mo. Seguirono la costruzione delle mod­erne stalle e dei fie­nili. La vec­chia stal­la risorg­i­men­tale venne sis­tem­a­ta e trasfor­ma­ta in can­ti­na per la pro­duzione di , già allo­ra di otti­ma qual­ità. Nel 1973 il neo lau­re­ato Andrea Guet­ta, suc­cede­va al padre Lui­gi. Il set­tore vini­co­lo venne poten­zi­a­to men­tre l’azien­da nel 1996, dopo le vicende delle quote lat­te, decise di abban­donare il set­tore lat­tiero. Da allo­ra le stalle ven­nero trasfor­mate in scud­erie e maneg­gio, così venne avvi­a­ta anche una atten­ta polit­i­ca di tur­is­mo equestre. Le attuali sale da pran­zo sono state invece rica­vate gra­zie ad un accu­ra­ta ristrut­turazione dei locali. Oggi l’azien­da agri­co­la Spia d’I­talia (15 dipen­den­ti) offre svari­ate pos­si­bil­ità quali: vini Doc, degus­tazione di prodot­ti locali e passeg­giate a cav­al­lo fra i boschi e le colline del bas­so gar­da. Per gli stu­den­ti, un suc­ces­so da stu­di­are.

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