La stagione sulla sponda veronese

Nel corso del 2000 gli arrivi di turisti sulla sponda veronese del lago sono diminuiti del 2,5%, scendendo da un milione e mezzo a un milione e 470 mila, ma c’è da registrare l’aumento delle giornate di presenza, salite da otto milioni e 189 mila a otto milioni e 708 mila (» 6,3%). «Dieci comuni su 19 – ha detto Marco Zaninelli, neo commissario dell’Apt della riviera orientale, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Garda – hanno migliorato sia negli arrivi che nelle presenze. Si tratta di Affi, Bardolino, Brenzone, Caprino, Cavaion, Costermano, Ferrara di Monte Baldo, Malcesine, San Zeno di Montagna, Torri del Benaco. Altri (Castelnuovo, Lazise, Peschiera, Valeggio sul Mincio) sono calati negli arrivi. Garda e Bussolengo, invece, lamentano una riduzione su entrambi i fronti. Le altre realtà (Pastrengo, Rivoli, Brentino) hanno un solo albergo: non possiamo quindi fornire i dati, poichè coperti da privacy». «Nonostante la promozione effettuata – ha proseguito Zaninelli -, c’è stata una forte diminuzione di italiani, passati da 419 mila a 381 mila (- 9%), con un taglio di presenze da due milioni a un milione e 875 mila (- 6,2%). Non riusciamo a capire il perchè. Il lago veronese è frequentato in particolare dai turisti di Lombardia, Emilia Romagna, Alto Adige, Valle d’Aosta, Molise e Campania, mentre Sardegna, Basilica e Trentino hanno leggermente ridotto il periodo di soggiorno. Le altre regioni, invece, disdegnano il Garda, e scelgono altre mete». Che siano andati tutti a Roma per il Giubileo? «Difficile rispondere». Tra gli stranieri fanno la parte dei leoni i tedeschi, che sono all’incirca il doppio degli italiani: » 13% nelle presenze (da tre milioni e 391 mila nel ’99 a tre milioni e 827 mila nel 2000), – 3,8% gli arrivi (da 700 mila a 673 mila). Dalla Germania molti arrivano seguendo il profumo del Bardolino, poco importa se rosso o chiaretto. Seguono olandesi (» 12,3% nelle presenze, salite da 734 mila a 825 mila; » 16,6% gli arrivi, da 72mila a 84mila), inglesi (rispettivamente » 19% e » 28%), austriaci (» 9,8% e – 0,9%) e danesi (» 7,4% e – 4,4%). Il soggiorno medio è passato da 5,4 a 5,9 giornate. Come dire che ci si ferma mezza giornata in più. Il 40% dei turisti sceglie gli alberghi (che hanno registrato un aumento delle presenze del 4,6%), il 60% i campeggi, gli affittacamere o altre strutture (crescita del 7,6%). In questo comparto Lazise non teme rivali: propone infatti 13 camping, che occupano un milione di metri quadri di terra e dispongono di settemila piazzole, oltre a 800 unità abitative. Da notare che il soggiorno negli hotel è aumentato di poco (da 4 a 4,2 giornate); molto più, invece, quello all’aria aperta (da 7,4 a 8,2). «Il turismo – ha sottolineato il commissario dell’Apt – è sempre andato bene. Il lago continua a essere una meta ambita, una sorta di terra promessa». Le stime dicono che, sulla sponda veronese, il comparto frutta 1200 miliardi di ricavi all’anno. Difficile, poi, quantificare il moltiplicatore sull’economia. «Una situazione confortante – ha detto l’assessore provinciale Davide Bendinelli -, ma non sarei così ottimista per il futuro. Gli amministratori locali e gli imprenditori devono cambiare mentalità. I primi consentendo e agevolando le ristrutturazioni; i secondi investendo gli utili. Negli anni ’70 gli alberghi sono stati costruiti facendo il pieno di letti. Il risultato? Camere da 13-15 metri quadrati, e nessun spazio comune. Adesso i clienti chiedono superfici maggiori e servizi moderni: sale convention, piscine, centri fitness». Zaninelli ha anticipato che la stagione si aprirà in aprile con la Gran Fondo di mountain bike, imperniata su Paola Pezzo, e con una rassegna gastronomica che coinvolgerà numerose località.