giovedì, Maggio 2, 2024
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Il 10 gennaio sarà pubblicato il bando per la sperimentazione gestionale della struttura sanitaria dell’Ulss 22. Entro il 2006 va individuato il partner privato che avrà metà delle quote

L’Inail acquisterà l’ospedale

L’Inail compra l’ospedale. Il 10 gennaio sarà pubblicato il bando per la sperimentazione gestionale che contrassegnerà i prossimi anni di attività dell’unico ospedale pubblico della sponda veronese del Garda. A dare le due buone notizie, in un’affollatissima conferenza stampa svoltasi ieri a Villa Spinola, sede della Ulss 22 di Bussolengo, sono stati il sottosegretario Aldo Brancher, l’assessore regionale alla sanità Flavio Tosi e i vertici della stessa Ulss, capitanati dal direttore generale, Renato Piccoli. Alla presenza di Carla De Beni, presidente della conferenza dei sindaci, del primo cittadino di Brenzone, Giacomo Simonelli, e dei rappresentanti di Malcesine e Torri, rispettivamente l’assessore Livio Concini e il consigliere delegato alla sanità, Fabio Raguzzi, oltre che al presidente dell’Aidm, l’associazione interregionale disabili motori onlus, Roberto Bassi, Brancher ha ufficializzato il termine dell’iter che porterà in proprietà all’Inail la struttura sanitaria di Malcesine. Il sottosegretario ha ricordato che l’inizio della trattativa per la compravendita dell’ospedale è iniziato il 15 febbraio 2003, «quando i sindaci di Brenzone e Malcesine, oltre a Paolo Formaggioni di Castelletto, mi hanno chiesto di interessarmi al problema della salvaguardia dell’ospedale, che rischiava la dismissione». Di qui l’idea di venderlo all’Inail e di farlo poi gestire da una società mista, in parte pubblica e in parte privata. L’operazione ha rischiato un clamoroso stop nei mesi successivi ed anche sul finire dell’estate scorsa, quando era stato azzerato il piano di investimenti dell’Inail. «Ma ora il problema è superato dato che, sia il ministro del Welfare che quello del Tesoro, hanno firmato i rispettivi decreti con cui si autorizza la compravendita dell’ospedale», ha detto il sottosegretario. Lo stop lo si era inoltre rischiato anche perché, oltre ai circa 26 milioni di euro per la compravendita della struttura, era inizialmente previsto un investimento di sette milioni di euro per la ristrutturazione dell’intero complesso ospedaliero. Ristrutturazione che però è stata poi stralciata «per difficoltà nel gestire una operazione del genere, non consentita dalle norme attuali», ha proseguito il rappresentante del governo, «e che abbiamo superato solo eliminando quell’investimento, che dovrà però fare chi si aggiudicherà la gestione dell’ospedale». La compravendita del nosocomio di Malcesine rientra tra l’esiguo numero, 27 provvedimenti in tutto a fronte di 104 richieste, cui Welfare e Tesoro hanno dato disco verde nel piano investimento dell’Inail. Ora, ha chiuso Brancher, «la firma è solo questione di tempo. Il tempo di andare dal notaio da parte del rappresentante della Regione e l’Inail. Il resto è tutto a posto». Ha quindi proseguito l’assessore regionale alla sanità, Flavio Tosi: «Oggi abbiamo concluso il complicato iter per la vendita dell’ospedale di Malcesine. Il bando di gestione inoltre va a integrarsi perfettamente con il resto anche se, visto l’empasse dei mesi scorsi, avevamo ritenuto più opportuno fare seguire due percorsi paralleli. Il privato che entra pagherà l’affitto annuale della struttura, 635 mila euro, all’Inail invece che alla Ulss 22. Per il resto, tutto rimane valido». I sindaci del lago avevano lanciato nei mesi scorsi la proposta di entrare nella società con il due per cento delle quote, proposta oggi non contemplata nel bando di gestione. «A tutela della rappresentanza dei sindaci del Garda», ha chiuso Tosi, «garantisco una loro presenza tra i componenti della parte pubblica del consiglio di amministrazione dell’ospedale di Malcesine. Così avranno la possibilità di controllare e contare nella gestione dell’ospedale». Il direttore generale della Ulss, Renato Piccoli, ha fornito i dettagli del bando e ha confermato che sarà assegnato in dieci-undici mesi, se tutto va liscio: «Quindi, prima di fine 2006, dovremmo avere individuato il partner privato cui andrà il 49 per cento delle quote, che gestirà l’ospedale per un massimo di sei anni, e che dovrà realizzare un progetto ben preciso sui 40 posti letto autorizzati, oltre che gestire i 90 convenzionati con la Regione». L’operazione ha incassato la soddisfazione di Carla De Beni, presidente dei sindaci, il cui operato, assieme a quello di Tosi, è stato riconosciuto tanto dei primi cittadini che da Bassi, Piccoli e Brancher. Da ultimo ha parlato Roberto Bassi:«Chiedo subito il potenziamento di uomini e mezzi, perché in questo anno che ci separa dall’individuazione del partner privato l’ospedale non venga abbandonato e diventi una scatola vuota, visto che mancano medici, infermieri e mezzi, specie al pronto soccorso e all’ortopedia. Secondo, chiedo a Tosi e Brancher di aiutarci ancora in sede regionale e ministeriale per creare il Centro di riferimento nazionale per lo studio e la cura degli esiti della poliomielite. Malcesine è rimasta l’unica struttura in Italia che dà risposta ai circa centomila pazienti di questo genere e l’Aidm l’unica associazione ad occuparsene».

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