sabato, Luglio 27, 2024
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Il nido ai piedi del castello. La coppia di uccelli diventa attrazione per i turisti

Lo svasso torna sul lago

Una famiglia di svassi maggiori, volatili divenuti ormai di abitudini stanziali sul lago di Garda, ha scelto anche quest’anno di nidificare in uno dei posti più ambiti del lago di Garda: il castello di Sirmione. Non appena si attraversa il ponte che porta all’ultimo tratto della penisola catulliana, è, così, possibile, con la dovuta discrezione, osservare una coppia di svassi che ha nidificato, così come accade ormai da anni, su una piattaforma artigianale. Il nido dei curiosi volatili si trova ai piedi del castello scaligero, nel fossato che circonda l’imponente struttura sirmionese. Gli svassi, così come spiegato dai ragazzi del Cra sirmionese, sono uccelli stanziali sul lago, amano più l’acqua che la terra, sono abilissimi pescatori ed hanno delle piume sul capo tali da formare un ciuffetto particolare, che dà ai volatili un curioso aspetto la cui forma è all’origine della denominazione «svassi cornuti». Dotati di un piumaggio bianco, marrone e nero, comune sia ai maschi che alle femmine, gli svassi praticano un’affascinante ed appariscente rito di corteggiamento che li vede protagonisti di una sorta di danza in cui si gonfiano ed esibiscono con orgoglio le loro piume. Qualche giorno fa le uova deposte dalla femmina del volatile si sono schiuse dando alla luce alcuni piccoli batuffoli di piume pigolanti. Ogni giorno i genitori nutrono i propri neonati con pesci di piccole dimensioni, in prevalenza le rinomate aole gardesane, e sono parecchi i turisti che si fermano per fotografare la scena. Lo scorso anno la piattaforma era stata contesa tra una folaga e la famiglia degli svassi, determinando una sorta di staffetta naturale che ha visto nidificare nel medesimo posto, l’una di seguito all’altra, le due coppie di uccelli. I residenti nel centro storico sirmionese, seppur impegnati nelle mille attività tipiche di questa stagione, non dimenticano di dare un’occhiatina a quegli svassi, ma come ricordano al Cra, i volatili, per poter conservare intatte le proprie naturali abitudini di vita non devono essere nutriti artificialmente.

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