venerdì, Febbraio 7, 2025
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Dibattito sulla sanità promosso da Forza Italia che sollecita una soluzione per non perdere i 29 milioni di euro di finanziamenti. Nicoli Cristiani: «Decidiamo». Il sindaco Cipani contro Borelli

«L’ospedale? Meglio nuovo»

Sanità ancora in primo piano a Salò in un dibattito organizzato da Forza Italia. E l’assessore regionale Franco Nicoli Cristiani a racontare i retroscena della querelle ospedale nuovo, ospedale vecchio. «Un anno e mezzo fa sono stato chiamato a occuparmi dell’ipotesi di costruire un nuovo ospedale per acuti nella zona di Roè Volciano – esordisce Nicoli Cristiani -. Dopo numerose riunioni, nel settembre 2002 i presidenti delle due Comunità montane (Alto Garda, Valle Sabbia) e i tre sindaci (Salò, Gavardo, Roè Volciano) hanno sottoscritto un documento, impegnandosi a proseguire su tale strada». «Successivamente Roè ha spedito una lettera integrativa, chiedendo che la progettazione tenesse conto della situazione paesaggistica, e che per le aree non ancora di proprietà dell’azienda ospedaliera ci fosse l’accordo con il Comune. Non senza fatica siamo riusciti a reperire i 29 milioni di euro che, con la vendita degli immobili dei due presidi attuali (Salò e Gavardo), consentirebbero di raggiungere la somma necessaria». «Dato che un posto letto costa all’incirca 230mila euro, inclusi gli oneri per le urbanizzazioni, un nuovo ospedale da 200 posti richiederebbe un investimento di 46-47 milioni di euro, suppergiù la cifra stimata dal direttore Mauro Borelli, che aveva parlato di 51 milioni. All’improvviso, però, c’è stata l’inversione di marcia, con l’idea di aggiungere un’ala e sistemare il presidio di Gavardo. Io non capisco più nulla. Attenzione: rischiamo di perdere i 29 milioni stanziati per il nuovo ospedale della zona. Ricordo che una commissione di tecnici urbanisti avrebbe dovuto scegliere il luogo più adatto (Roè Volciano, Limone di Gavardo o Villa di Salò), tenendo conto delle distanze, della fattibilità e della viabilità, che resta il nodo fondamentale. Ebbene, se bisogna fare una battaglia allo scopo di reperire ulteriori quattrini per la nuova struttura, io ci sto. Ma se si tratta di fare qualcosa di diverso, non ci sarà il mio impegno. Quello che ho appena detto è il pensiero di Franco Paroli. Il parlamentare avrebbe dovuto essere qui, ma lo hanno chiamato a Roma per le votazioni sulle legge finanziaria». Forza Italia ha fatto il punto sulla situazione della sanità in un dibattito pubblico, svoltosi nell’auditorium dell’Istituto tecnico Battisti di Salò. Ripercorrendo una vicenda che si trascina ormai da 35 anni, il responsabile provinciale degli azzurri, Ettore Isacchini ha detto che, per l’ampliamento di Gavardo, non esiste alcun progetto; che a Nozza e a Gargnano rimarranno le autoambulanze medicalizzate, ma «è assolutamente impraticabile l’idea di realizzare punti di primo intervento»; che il reparto di medicina trasferito provvisoriamente da Salò nel mese di giugno, con l’impegno di riportarlo indietro entro la fine di settembre, non è ancora tornato indietro. «Nel frattempo – ha proseguito Isacchini – si trattava con Villa Barbarano (l’ex hotel Astoria, la casa di cura di proprietà di Marco Bonometti, titolare delle Officine meccaniche rezzatesi e soci, gli stessi di Villa Gemma a Fasano, ndr) per trasferirvi dal prossimo 1° gennaio, e per tre anni, anche i 43 posti letto della Riabilitazione. C’è un po’ di confusione. E bene ha fatto la Regione a creare un tavolo tecnico con 12 membri che dovrà trovare le soluzioni migliori. In attesa di avere una risposta definitiva, bisogna tornare a bocce ferme. Il tavolo è di grandissima importanza. Di fatto ha sottratto le scelte a Borelli». Giuliano Cozzaglio, ex responsabile sanitario della Poliambulanza, ora alla clinica S.Anna-Città di Brescia, ha sostenuto che per il nuovo ospedale potrebbero bastare 170-180 posti letto, dato che gli attuali 160 di Gavardo sono utilizzati all’80%, e i medici tendono a dimettere rapidamente i pazienti. «L’importante è che ci siano le specialità di base, la terapia intensiva, l’unità cardiocoronarica e il pronto soccorso – ha spiegato -. Per quanto riguarda il trasferimento della riabilitazione da Salò a Barbarano, la ritengo una soluzione confacente, al di là del discorso del rapporto tra pubblico e privato». Il presidente della Comunità montana Alto Garda, Bruno Faustini, ha ricordato che l’Alto lago e la Valle Sabbia, con 110 mila residenti e un notevole afflusso estivo di turisti, hanno meno del 3 per mille dei posti letto, quando in provincia di Brescia sono il 6 per mille, la media regionale è del 5 e l’obiettivo è di ridurli al 4. Il sindaco Giampietro Cipani ha rivissuto i rapporti con Borelli, confessando il suo disagio di fronte ai repentini cambiamenti. «Un giorno mi disse: sosterrò con grande forza la costruzione del nuovo ospedale a Roè, perchè la struttura di Gavardo è anacronistica. Mi spiegò che, essendo un ingegnere, le sale operatorie e gli ambulatori sarebbero andati nel seminterrato, e le camere al primo piano. In due mesi il direttore ha cambiato completamente idea. Ritengo che non manchino i quattrini, ma la volontà politica».

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