giovedì, Maggio 2, 2024
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Educare allo sport, diffondendone i valori più autentici, è l’obiettivo che, per il secondo anno, la casa automobilistica tedesca sostiene attraverso il progetto didattico rivolto alle scuole elementari e medie

Massimiliano Rosolino, leggenda del nuoto italiano, con Volkswagen per il progetto “scuola di tifo”

Lunedì 21 aprile, dalle ore 11.00 alle ore 13.00, presso la scuola elementare privata “A. Provolo” di Verona, guidata dal dirigente scolastico Luciana Alessandrini, si terrà una vera e propria lezione… di tifo.Insegnante d’eccezione sarà Massimiliano Rosolino, campione di nuoto noto per avere ottenuto il record mondiale di 58 medaglie conquistate sui podi di Olimpiadi, Mondiali ed Europei. Rosolino incontrerà 70 bambini della scuola elementare “A. Provolo” di Verona, impegnati nel progetto “Scuola di tifo” Volkswagen e accompagnati, per l’occasione, dall’insegnante Elena Pighi.“Scuola di tifo” è un progetto didattico promosso da Volkswagen nelle scuole italiane che ha come obiettivo l’educazione alla comprensione, all’accettazione e al rispetto nell’ambito sportivo, mettendo in risalto i valori più sani, autentici e costruttivi del gioco del calcio e del tifo ad esso legato. Giunto alla sua seconda edizione, il progetto è rivolto alle classi quinte delle scuole primarie e, dall’anno scolastico in corso, anche agli alunni di terza delle scuole secondarie.Forte del successo ottenuto in queste due edizioni, con oltre 23.100 istituti coinvolti, “Scuola di tifo” si riconferma per entrambi gli ordini di scuola anche per l’anno 2008-2009, distinguendosi tra le principali iniziative Volkswagen a sfondo sociale.“Scuola di tifo” trae spunto dal calcio per sottolineare i valori positivi dello sport in generale, il loro potenziale educativo e la loro capacità di contribuire al progresso civile. Di qui la scelta di affiancare al progetto anche altre discipline sportive e i loro rappresentanti, atleti a cui è affidato il compito di dimostrare, attraverso il racconto della propria esperienza di vita, umana e professionale, in che modo i valori positivi messi in evidenza da “Scuola di tifo” si possano applicare anche ad altri ambiti sportivi.Il grande impegno e la costanza dimostrati nel corso di tutta l’attività agonistica, la carriera iniziata precocemente e il ruolo centrale svolto dalla famiglia in questo percorso rendono Massimiliano Rosolino un testimonial ideale di “Scuola di tifo”, nonché un interlocutore particolarmente stimolante per un pubblico di giovanissimi.Detto “Il cagnaccio”, soprannome da lui amato perché descrive a pieno la sua indole, tenace ma mai aggressiva, l’atleta si racconta così: “A 6 anni è arrivato il primo corso di nuoto. Si può dire che da allora, con lavoro, entusiasmo e sacrificio, non ho mai smesso di impegnarmi per migliorare. Ho imparato fin da subito che, sebbene fossi fisicamente dotato, la dedizione era quello che più contava per il raggiungimento del risultato e io, già da allora, non amavo arrivare secondo”. Della sua famiglia dice: “Mi ha dato l’opportunità di diventare un campione e mi è stata accanto sempre condividendo con me tutti i momenti della mia carriera: i più belli e i più difficili”.

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