martedì, Dicembre 5, 2023
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«Motivo in più per salvare Maguzzano»

Con il parere pos­i­ti­vo del Con­siglio Provin­ciale di Bres­cia, fa un pas­so avan­ti il cam­mi­no per aggiun­gere un prezioso «del Gar­da» al nome di Lona­to. L’inizia­ti­va è sostenu­ta, com’è noto, dal­l’Am­min­is­trazione gui­da­ta dal dot­tor Mario Boc­chi. Questi, nel riven­di­care il nuo­vo appella­ti­vo per il suo Comune, si è rifat­to a un dato innega­bile: anche se solo per qualche centi­na­ia di metri, Lona­to con­fi­na con le azzurre acque del lago di Cat­ul­lo, di Vir­gilio, di Car­duc­ci, di d’An­nun­zio. Vor­rei però ricor­dare che non è sta­to sem­pre così. Soltan­to nel­la pri­ma metà del XIX sec­o­lo il comune monas­ti­co di Maguz­zano, sop­pres­so dal pre­done Bona­parte e accor­pa­to in un pri­mo tem­po a quel­lo di Padenghe, fu attribuito a Lona­to, per­me­t­ten­dole così uno sboc­co lacus­tre. Era­no sta­ti i benedet­ti­ni del­l’an­ti­ca abbazia, da sem­pre ded­i­ca­ta alla Madon­na Assun­ta, che ave­vano fat­to in modo di avere una striscia di ter­reno, per quan­to stret­ta , che per­me­ttesse loro di pescare e di rag­giun­gere per via d’ac­qua la “casa madre” di San Benedet­to Po, la cele­bre abbazia del Polirone.Insomma , sen­za Maguz­zano, sen­za i suoi monaci, niente Lona­to “del Gar­da”. Anche il richi­amo alla memo­ria stor­i­ca può servire alla “buona battaglia” di col­oro che da anni si impeg­nano (ed io, per quan­to con­ta, sono tra loro) per­chè sia gelosa­mente preser­va­to quan­to res­ta del­la stra­or­di­nar­ia bellez­za delle cam­pagne che anco­ra cir­con­dano l’. Men­tre Desen­zano ha tute­la­to come par­co le zone attigue, dal Monte Corno all’au­tostra­da, Lona­to — come purtrop­po è noto — non si è anco­ra decisa a fare altret­tan­to, cre­an­do il “Par­co del­l’ab­bazia di Maguz­zano e del lido di Lona­to”. Giun­gen­do dal­la via del­la Mac­carona si pro­fi­la, oggi come sem­pre, una sel­va di gru — gran­di e pic­cole — che seg­nalano altret­tan­ti cantieri per le vil­lette-pol­laio di milane­si e affi­ni e per le ville pre­ten­ziose dei ric­chi bres­ciani o man­to­vani. La dis­truzione di una bellez­za anti­ca con­tin­ua, men­tre una ele­mentare volon­tà polit­i­ca, gui­da­ta dal buon sen­so e anche dal sano inter­esse eco­nom­i­co, potrebbe con­seg­nare intat­to alle gen­er­azioni future quan­to res­ta del ter­ri­to­rio che già fu del­l’ab­bazia e che per­me­tte ora a Lona­to di fre­gia­r­si del nome pres­ti­gioso del grande lago. Sin­da­co Boc­chi: per­chè non fes­teggia­re il sicuro appro­do alla nuo­va dizione di “Lona­to del Gar­da” con una con­tem­po­ranea legge di tutela, doverosa­mente sev­era, di una zona così preziosa, anzi essen­ziale, del Suo, del nos­tro Comune? Non è forse la sto­ria mil­lenar­ia del­l’ab­bazia di Maguz­zano che Le ha per­me­s­so di fare attribuire un sim­i­le nome alla cit­tà? Tro­verà, cer­to, dure oppo­sizioni nei pochi che saran­no col­pi­ti nei loro inter­es­si da un provved­i­men­to di divi­eto totale di edi­fi­ca­bil­ità, essendo illu­sorie le tutele del­l’at­tuale definizione di “zona agri­co­la”. Ma tro­verà anche l’ap­pog­gio e la grat­i­tu­dine di molti altri, assai più numerosi e, se mi per­me­tte, mossi solo dal deside­rio di sal­vare gli scam­poli di una bellez­za irripetibile, che è poi anche un cap­i­tale da ammin­is­trare con saggez­za e da trasmet­tere a chi ver­rà dopo di noi.

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