giovedì, Ottobre 10, 2024
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Nel 2001 più di ventimila visitatori. Nuove iniziative per incrementare ancora le presenze. Concorso tesi di laurea: vince la valtriumplina Barbara Scala

Museo di Riva, un anno da sogno

Il museo civico come fulcro attorno al quale ruotano tutte le iniziative culturali. Un’immagine che non vuole avere nulla in comune con stanze umide e reperti ammuffiti, ammirati solo da poche persone, ma che vuole sempre più configurarsi con un punto di attrazione per tutti: residenti, turisti e soprattutto giovani. Con l’intero edificio ristrutturato, il museo civico di Riva del Garda punta più in alto, avendo a disposizione l’intero edificio ristrutturato. Nel 2001 il museo trentino è stato visitato da 20.000 persone, alle quali vanno aggiunti poco meno di 5.000 studenti che hanno usufruito delle iniziative didattiche dell’ente: «È un numero che intendiamo incrementare – annuncia il vice direttore del museo, Gianni Pellegrini – attraverso una serie di iniziative che si aggiungeranno ai percorsi permanenti». Il museo di Riva esercita un notevole fascino sull’alto lago, non solamente sulla sponda trentina, ma si quella veneta e bresciana. Anche dalla nostra provincia, infatti, sono sempre più numerose le scuole di casa nostra che lo visitano. Se il 2001 è stato ricco di appuntamenti, il 2002 non sarò da meno: la mostra «Erbe del Garda, spezie del mondo» in collaborazione con il Villino Campi e il museo tridentino di scienze naturali; «Raffigurazione del territorio dal 1300 al 1800», una rassegna di pittura in collaborazione con la biblioteca civica. Entrambi gli appuntamenti sono programmati da marzo a ottobre. Da luglio, invece, sarà aperta al secondo piano la sezione permanente dedicata alla Preistoria, all’Epoca romana, al Medioevo, mentre nel sottotetto verrà ospitato il percorso espositivo «Tra storia e ambiente» per documentare le modifiche urbanistiche della città dalla seconda metà dell’800 alla Grande Guerra. Ma c’è un’altra mostra, «Ali del Garda», che ha per tema gli uccelli acquatici del lago: «Il nostro museo non è rivolto solo alla città, ma all’Alto Garda e alle associazioni culturali – spiega il vice direttore Pellegrini- come gli Amici dell’arte, il Sommolago, il gruppo micologico don Porta e l’associazione Riccardo Pinter». Lo scorso anno (ma l’iniziativa verrà riproposta) con solo 4.000 lire (il costo dell’ingresso al museo) si poteva salire sulla torre Aponale, ammirando uno straordinario paesaggio che si estende dal lago (a sud) fino a Castel Drena (dalla parte opposta) e sul mastio della Rocca. Inutile segnalare il grande interesse riscosso, soprattutto da parte dei turisti. Tra le realtà culturali altogardesane che appoggiano il lavoro del museo c’è l’associazione “Riccardo Pinter”, guidata da Graziano Riccadonna. Gli obbiettivi: valorizzare la cultura locale e sostenere gli studenti nelle ricerche, evidenziando l’argomento di indagine più che la residenza. Ad esempio, la prima edizione di un premio per tesi di laurea con soggetto altogardesano è andata a una neolaureata di Gardone Val Trompia: Barbara Scala. «Nel 2002 – spiega Riccadonna – altre attività culturali si accosteranno ai concorsi per neolaureati (a cadenza biennale), per studenti medi inferiori e superiori (annuale) e bambini delle elementari (annuale) che già teniamo e coinvolgono anche giovani bresciani. Stiamo chiedendo l’apertura ai pedoni della vecchia strada per il Ponale e sullo stesso argomento allestiremo una mostra. C’è poi una complessa idea sul recupero di alcuni forti austroungarici, in sinergia tra diversi enti, tra cui la Provincia, Musei di Riva e di Rovereto».

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