Angolo, Darfo, Ome, Sirmione e Vallio: in rigoroso ordine alfabetico sono i cinque centri termali della provincia che grazie ad un progetto coordinato da Palazzo Broletto adesso sono collegati uno con l’altro per un’iniziativa unica in Italia.Dopo le strade dei vini e dell’olio è nata infatti la «Strada delle terme bresciane» che vuole essere non solo un itinerario esclusivamente geografico ma anche un sistema turistico della salute e della prevenzione. Le terme delle acque bresciane rappresentano infatti un patrimonio di grande ricchezza: con più di 200 addetti, un fatturato di oltre 15 milioni di euro (e un indotto di oltre 150) rappresentano il 65% del fatturato delle terme di Lombardia e il 6,5% della realtà italiana. E per promuovere questo nuovo «tour», sarà posizionata un’apposita segnaletica stradale, realizzato materiale informativo, attivato il sito www.stradadelleterme.it, promosso il binomio terme-cultura.«Terme prima significava terapie, cure – ha detto l’assessore al turismo in Broletto Riccardo Minini – adesso vuole dire anche benessere e relax. Siamo i primi in Italia a proporre un progetto di questo tipo: lo facciamo in un momento di crescita per il pacchetto turistico bresciano (3,5 milioni di turisti nel 2006, in aumento presenze del 3,5% e arrivi del 7,5) e in un settore il cui obiettivo è quello di restare attivo tutto l’anno, non solo nei mesi centrali, grazie a questa nuova iniziativa».Soddisfazione è stata espressa da tutti i responsabili dei centri termali della provincia, giunti a Palazzo Broletto per la presentazione ufficiale. La strada delle terme è stata già comunque fatta conoscere in diverse occasioni al di fuori della provincia e i coordinatori del progetto hanno già fissati nuovi appuntamenti per diffondere questa esperienza: «In molti di altre province e regioni ci hanno chiesto informazioni perché hanno apprezzato il progetto e ci vorranno “copiare” – ha aggiunto Sergio Berardi, presidente delle Terme di Vallio e sostenitore in prima linea della “strada” – i nostri stabilimenti sono tra i migliori in Italia: hanno il riconoscimento di primo livello da parte del servizio sanitario nazionale, e oltre a questo sono ubicati in territori dove davvero si può abbinare alla giornata termale un appuntamento culturale. Il nostro obiettivo non è solo quello di incentivare l’afflusso di turisti, ma anche quello di permettere ai bresciani di riscoprire un patrimonio così vicino ma che merita davvero di essere esplorato».
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